“Molto del suo impegno giornalistico – ha raccontato Paolo Siani, fratello di Giancarlo, ucciso 36 anni fa dalla camorra– si è concentrato proprio sulle dinamiche distorte del lavoro scatenate delle crisi industriali che in quegli anni caratterizzarono anche il territorio di Torre Annunziata e Castellammare di Stabia, da dove era corrispondente. Gli apparve subito evidente la connessione tra la crisi economica di quegli anni e il salto di qualità dei clan che all’epoca ebbero gioco facile ad incrementare le proprie fila”.
“Ma non è tutto: a ben vedere – ha sottolineato ancora Siani – gli scritti di Giancarlo sono di incredibile attualità: il post pandemia è caratterizzato da una crisi economica che per molti aspetti ricorda quella degli anni Ottanta. Bisogna stare attenti, quindi, che la camorra non ne approfitti come all’epoca”.
Alla presentazione del libro organizzata dai sindacati Cgil, Cisl e Uil presso il Pan di via dei Mille, è intervenuto anche il sindaco Gaetano Manfredi: “È vero – ha dichiarato il primo cittadino – Giancarlo Siani, con i suoi articoli, è stato capace di vedere chiaramente una correlazione tra mancato sviluppo e mancanza di lavoro e crescita della camorra. I suoi pezzi potrebbero essere scritti oggi. La dismissione industriale, la sicurezza, il lavoro nero sono temi ancora di drammatica attualità come lo stesso disequilibrio tra sud e nord del Paese”.
“E quindi – ha continuato Manfredi – mi colpisce proprio questo: la sconfitta della politica. Tuttavia, mai come adesso non possiamo permetterci gli stessi errori. Mai come adesso possiamo permetterci di amplificare gli stessi divari sociali come 40 anni fa, vedi anche il caso Whirlpool”.
“E a tal proposito, non c’è nessuna politica più anticamorra di quella che garantisce lavoro vero, lavoro legale – ha sottolineato poi il sindaco – Ma si può dire che l’esempio di Giancarlo Siani fa ancora oggi onore a lui. Non, purtroppo, a noi che non siamo stati capaci di cambiare le cose”.