11:30 di una piovosa domenica di fine novembre, la Biblioteca Pucci è ancora senza ascensore ed ha connessione largamente insufficiente: che possiamo farci… Salendo le scale in compagnia di Fortino, padre della vice sindaca, incrociamo un tranquillo Torquato, che sembra più sereno nei confronti del PD, stando alle poche parole di saluto dette al cronista. D’altra parte il suo rapporto coi Democrat sembra articolato come il titolo di un noto film della Wertmuller: Fatto di sangue fra due uomini per causa di una vedova. Si sospettano moventi politici.
Il congresso cittadino del PD vorrebbe recuperare alcuni civici (operazione che sembra già fatta con Passero e Salomone), vorrebbe ammiccare ancora di più ai socialisti, tenersi buono chi è a sinistra, fare un passo avanti verso i civici non di sinistra ma almeno non di destra (s’è visto Torre, poi sceso al bar della politologia spicciola).
Presenti i big cittadini che hanno rieletto, assieme agli iscritti, segretario cittadino Francesco Scarfò, unico candidato in lizza ovviamente con un’unica lista. Formalizzata la presentazione alla Provincia della candidatura di Fausto De Nicola, in cerca di bis. Resta il nodo del candidato a sindaco: De Maio, Fortino, Arena o chi? Sul tal punto le congetture si sprecano. Dopo l’elogio ormai standard al civismo fatto da Torquato, l’intervento più critico è stato quello di Enzo Petrosino: “In questi dieci anni abbiamo inciso meno del dovuto, dovevamo fare di più e trovo stucchevole sentir dire ancora che è mancata la filiera istituzionale. Faccio riferimenti a tante cose, sottolineo gli ultimi eventi, le dimissioni di due assessori in settori chiave come ambiente e terzo settore. Dobbiamo far finta di nulla anche per i prossimi cinque mesi? Andiamo al dunque, dopo tavoli e incontri delineiamo uomini e programma, la politica è questa”.