Il tentativo di “cancellare” il Natale da parte della Commissione europea è fallito, almeno per il momento, e molti hanno tirato un sospiro di sollievo.
Già nel 2013 sul periodico di ispirazione cattolica Tempi sul numero del 25 dicembre dal titolo “Gesù bandito” si sottolineava il fatto che in Inghilterra lo scambio degli auguri natalizi si realizzasse utilizzando un generico “Happy holidays” o “Merry Christmas”; quest’anno le luci in Carnaby Street a Londra, illumineranno delle farfalle e non qualche simbolo della tradizione natalizia.
La reazione a quanto accaduto in Europa e probabilmente la più concreta ed efficace è stata quella della popolare Isabel Diaz Ayuso, presidente della comunità di Madrid, che semplicemente come l’anno scorso, ha allestito il presepe della città alla porta del Sol e ha dichiarato: “Dopo duemila anni continuiamo a celebrare questo mistero di un Bambino nato a Betlemme in un presepe, e che chiamarono il Messia, il Salvatore. Quel Bambino, che i pastori e i magi adorarono, e che Erode voleva uccidere, portava un insegnamento che non si era mai sentito con tale forza e che sarebbe risuonato fino ad oggi La verità vi renderà liberi. Non c’è da stupirsi che il cristianesimo sia stato il germe dell’Unione europea, nella cosiddetta Cristianità, della fondazione delle università nel mondo, o dell’impresa spagnola in America, che fu principalmente un’impresa cristiana, e quindi di amore e fratellanza: di meticciato”.
“Il messaggio cristiano, che si abbia fede o no, impregna il nostro modo di vivere come persone e come società: la cura dei malati, dei bambini, dei poveri, la solidarietà nella fatica e nella gioia condivise, il tentativo di reinserire nella società i carcerati, la giustizia, il perdono e la speranza. Sono aspirazioni che condividiamo e ci uniscono, sono un orizzonte a cui aspiriamo. Il premio di questa ricerca di verità, attraverso l’amore, è la libertà. Il mondo cristiano, occidentale, ha sempre desiderato la libertà, anche se ha avuto cadute, o commesso errori; ed è stata la scuola di libertà per il resto del mondo, anche rifugio e protezione di quelli che l’avevano persa. Per questo motivo questa tradizione ogni anno è molto più di una semplice tradizione: Natale e il presepe mostrano l’attualità di questo impegno per la verità, la libertà e l’amore, che deve guidare ogni vita umana degna di tale nome. È la nostra storia stessa, la ragione dei nostri sforzi quotidiani, e il futuro a cui aspiriamo, con gioia e speranza”.