Stamattina il presidente del consiglio comunale Fausto De Nicola avrebbe sfogato tutta la sua amarezza per la mancata rielezione a consigliere provinciale – sonora bocciatura – fumando dinanzi al bar del centro una sigaretta dietro l’altro e facendo nomi e cognomi di chi l’ha votato e chi no.
I voti certi sarebbero il suo, quello del sindaco, quello della fedelissima Citarella e quello di Lupi su adesione di Sinistra Italiana. Il resto del Pd, che ha altri due consiglieri comunali oltre a De Nicola e Citarella, secondo lui non l’avrebbe votato, secondo altri uno l’avrebbe votato e l’altro no. I civici moderati ma sbilanciati a sinistra (un paio di loro sono in nuovo odore di Pd), l’avrebbero completamento ignorato. Un voto, invece, potrebbe essere arrivato da un civico moderato. Ad un certo punto la conversazione s’è interrotta: è arrivato il sindaco ed ha preso sottobraccio il presidente. Insomma De Nicola, che era certo di una decina di voti, s’è ritrovato con la metà e quindi con la bocciatura. Questo che riflesso avrà sulla compattezza del Pd e sulla scelta del candidato a sindaco ? De Nicola, con o senza Arena e visti i suoi propositi di candidatura, potrebbe civicamente sfilarsi: da oggi guarda al nuovo partito del tutto e niente fondato da Gargani e Pomicino. Secondo una voce esperta del Pd, bisognerebbe far chiarezza subito, azzerare le tante velleità, puntare sul candidato in pectore De Maio o almeno far venir fuori l’eventuale competitor in maniera netta. Mistero intanto sulla sede del partito: locali in via Matteotti presi da un paio di mesi ma apertura continuamente rimandata.