Mercoledì 5 gennaio prenderanno il via in Campania i saldi invernali, primo grande appuntamento commerciale dell’anno che capita in piena fase di rallentamento della spesa generata dalla nuova ondata di contagi Covid. Secondo lo studio di Confesercenti Campania, il giro d’affari per le imprese, quelle speciali del settore abbigliamento, del territorio oscillerà tra i 240 e i 300 milioni di euro, dice Vincenzo Schiavo, presidente di Confesercenti Campania e vice presidente nazionale con delega al Mezzogiorno. Sui risultati incide anche la concorrenza all’evento saldi da parte delle promozioni prenatalizie cui sono stati sottoposti i consumatori, a partire proprio da un Black Friday particolarmente ‘ravvicinato’, a meno di un mese dal Natale. Si rafforza invece la tendenza all’acquisto di impulso: cresce rispetto al 2020 dal 41 al 46% la quota di consumatori che deciderà se acquistare prodotti in saldo sul momento, in base alle offerte.
I DATI
La spesa pro capite in Campania (circa 160/170 euro) è in aumento rispetto al 2020 (158 euro pro capite ma a fronte di 380 milioni di incassi previsti, perche’ ci fu una maggiore adesione da parte dei consumatori), ovvero rispetto ad un anno pre-Covid, ma bisogna considerare l’inflazione degli ultimi due anni. La media di 170 euro nasconde una spesa media fortemente polarizzata: il 47% acquisterà per meno di 100 euro, mentre il 43% spenderà tra il 100 ed i 300. Solo il 6% ha previsto una spesa tra i 300 ed i 500 euro, mentre il 4% più di 500 euro.
DOVE SI COMPRA
Nonostante la concorrenza del web, i saldi un evento legato soprattutto ai negozi fisici: il 31% degli acquisti dei saldi avverrà, infatti, in una grande catena o presso negozi brandizzati, seguiti da vicino dai negozi indipendenti, cui si rivolgeranno il 26% dei clienti. Il 22% sceglierà, infine, un outlet, mentre il 23%, invece, cercherà l’affare scontato sul web, oltre il 5% in più dello scorso anno e l’8% rispetto al periodo prepandemico.
COSA SI COMPRA
Quest’anno, in cima ai desideri degli italiani ci sono le scarpe: è la spesa prevista dal 47% di chi ha gia’ deciso di comprare. Seguono prodotti di maglieria (45%), capispalla (27%), capi di camiceria (26%), magliette e intimo (entrambi al 22%). Ma c’e’ anche un 15% in cerca di borse ed un 12% di altri accessori, dalle sciarpe alle cinture.