Si ritorna a scuola in presenza dopo l’Epifania o si rimanda per tutelare la salute di grandi e piccini?
Il Governo dei migliori ( oi aristoi li chiamavano i Greci antichi ) cosa deciderà per il ritorno in classe in presenza dei nostri figli?
Io avanzo una previsione: il 10 torneranno tutti a scuola senza badare all’aumento esponenziale dei contagi da Covid e senza adottare misure atte a tutelare bambini e ragazzi nella propria aula.
I dati di ieri parlano chiaro: sono 170.844 i nuovi contagi da Coronavirus in Italia. Si registrano inoltre altri 259 morti.
Scuole ed uffici, mezzi pubblici, tutto pieno e affollato come se niente fosse, perché i migliori hanno deciso che non vi sono rischi tali per la nostra salute da non poter riaprire in tranquillità ogni struttura o attività.
Pur di non ammettere che le loro decisioni siano sbagliate o da rivedere metteranno a repentaglio la salute di tutti.
Gli scienziati e i politici cosa prevedono nel protocollo elaborato dalla commissione Salute della Conferenza delle Regioni? Per le scuole dell’infanzia si immagina una settimana di quarantena con un solo caso di contagio Covid. Per gli studenti delle elementari e delle medie (con età inferiore ai 12 anni) quarantena di 7 giorni in presenza di 2 o più casi di contagio. Per le scuole secondarie di primo (età uguale o superiore ai 12 anni) e secondo grado, la quarantena scatterebbe con 3 o più casi di contagio in classe. Per le classi in quarantena, oltre alla didattica a distanza sarebbe previsto, per poter tornare a scuola, un test antigenico o molecolare tra il quinto e il settimo giorno di isolamento.
La scuola è sottoposta da mesi a un durissimo stress-test e, in assenza di adeguate contromisure come quelle da noi richieste (mascherine ffp2 per tutti, tamponi per gli esenti, protocollo in linea con le nuove norme, screening massivo), non potrà garantire la qualità e l’efficacia del servizio malgrado l’immenso e continuo impegno dei dirigenti scolastici, dei loro staff e del personale tutto, con Dirigenti e direttori amministrativi malati di Covid, alle prese con scadenze improrogabili.
I Presidenti delle Regioni, con De Luca in primis, non se la sentono di riaprire le scuole il 10 come se niente fosse, auspicando una vaccinazione massiva dei bambini dai 5 ai 12 anni, chiedendo di rivedere il sistema delle quarantene, abolire l’educazione fisica e il canto, monitorare i pranzi degli alunni durante la refezione.
La frase che racchiude tutto ciò che ho scritto meglio di qualunque altra asserzione è del Presidente dell’Anief, Marcello Pacifico: ” I governi non hanno fatto nulla e ora si vuole gestire la pandemia come se fossimo al mercato “.
Che Dio ce la mandi buona!
Annalisa Capaldo