La trama sembra degna del Venga a prendere il caffè da noi scritto da Piero Chiara e fatto diventare film da Lattuada. Emerenziano Paronzini, invalido della seconda guerra mondiale dopo aver combattuto nel fronte grecoalbanese, è impiegato presso il Ministero delle finanze. Decide quindi di fidanzarsi con una delle tre ricche sorelle Tettamanzi, Camilla, Fortunata e Tarsilla, ereditiere di un bel gruzzoletto lasciato dal padre Mansueto, “patrocinatore legale” con la passione per la scienza e la biologia. Tornato dal viaggio di nozze con la moglie Fortunata, inizia a sollazzarsi anche con le altre cognate, intensificando sempre più i rapporti.La situazione perdura felicemente fin quando, dopo aver raggiunto il record di tutte e tre in un giorno, nel momento di concupire anche la giovane cameriera Caterina, viene colto da trombosi e finisce in carrozzella, muto, servito e riverito.
Con o senza l’esibizione del Green Pass, poco importa. L’incontro di ieri tra il figlio di De Luca e Torquato può avere più di una lettura. La prima: il Pd salernitano vuol sapere come si orienterà il sindaco uscente, sa ha già in mente qualcosa, se davvero proporrà un suo candidato civico oppure si è arreso alla continuità-contiguità, cioè accettare la candidatura di un esponente del Pd e rifare l’ormai consumato patto civico-centrista-riformista e chi più ne ha ne metta. Magari capire anche l’orientamento sul candidato da proporre: Fortino vanta grosse simpatie a Salerno mentre De Maio e De Nicola un giorno sì e l’altro pure pendono dall’umore torquatiano e non solo. Il secondo motivo, diamolo per buono: dopo la sfuriata cavese servalliana, De Luca junior vuole tenersi buone altre realtà “ospedaliere” con sindaci uscenti o subentranti. E se ci fosse la terza lettura ? Il futuro di Torquato.