Erano pochi amici al bar alla riunione tenutasi in un noto locale di Nocera Inferiore. C’erano insieme ad Antonio Romano parte di quelli che nel 2009 consegnarono al commissario prefettizio una città sull’orlo del dissesto. Ora sono pronti a riprovarci dopo che con abnegazione e sacrificio l’amministrazione Torquato ha rimesso, in dieci anni, i conti del Comune in ordine.
Insieme a Romano, Rosario Cozzolino, Pasquale Barba, Antonio Iannello, Enrico Esposito, Sabatino Falcone c’erano l’escluso dal Psi Prisco Palumbo, l’ondivago Ciccio Pagano ed il gruppo degli scissionisti: : il Mastelliano di ferro Ilario Capaldo con il compare Pasquale D’Acunzi , il neo-azionista Gianfranco Trotta e dulcis in fundo i Savastano boys, che con la solita dose di coraggio si apprestano a schierarsi contro l’amministrazione di cui oggi sono parte integrante : il sanitario Vincenzo Stile, il ras delle periferie Gennaro Della Mura , il silente Nello Rosati .
Più che un progetto politico ciò che unisce questo variegato e ondivago gruppo è il rancore verso il Pd e Torquato. Eppure alcuni di quelli che dovevano rappresentare la “nuova” classe dirigente hanno ricoperto nell”amministrazione Torquato, ruoli assesorili e non, che hanno consentito loro una visibilità politica, offuscata solo dalla successiva manifesta incapacità amministrativa che ha indotto il Sindaco alla loro naturale sostituzione mascherata da dimissioni.
Ci saremmo aspettati da costoro un contributo di idee, anziché lo sterile quanto inutile grido di nocerinità mosso unicamente dal rancore verso un partners di coalizione fedele e collaborativo per 5 anni nonostante i ripetuti schizzi di fango. Ci saremmo aspettati un minimo di coerenza e di riconoscenza verso un Sindaco ( Torquato) che gli ha mantenuto una poltrona e una visibilità politica, caricandosi le critiche della scadente attività amministrativa . Ma ora in molti si chiedono se Nocera Inferiore merita un ritorno al passato .