Marta di Betania è una donna descritta nei Vangeli di Luca e Giovanni. Sorella di Maria e di Lazzaro, abitava nel villaggio di Betania, vicino Gerusalemme.
È venerata come santa da tutte le confessioni cristiane che ammettono il culto dei santi. Il suo nome significa “signora” ed è considerata la protettrice delle casalinghe, delle domestiche, degli albergatori, degli osti e dei cuochi.
Secondo la tradizione, dopo la resurrezione di Gesù e le prime persecuzioni, insieme alla sorella Maria, il fratello Lazzaro e altri discepoli, lasciò Betania. Si stabilirono in Provenza a saint-Maries-de-la-Mer dove portarono il credo cristiano.
In passato la Chiesa Cattolica, a causa di un sermone pronunciato da papa Gregorio Magno, identificava Maria di Betania con Maria Maddalena e l’anonima peccatrice pentita; oggi queste tre donne sono considerate persone diverse.
Santa Marta di Betania viene commemorata il 29 luglio secondo il Martirologio romano del 2001; nello stesso giorno, in seguito ad una modifica, ricorre anche la commemorazione della sorella Maria e del fratello Lazzaro. I Primi a dedicarle una celebrazione liturgica furono i francescani nel 1262.
Il Vangelo la presenta come una donna di casa che insieme alla sorella Maria di Betania accolse il Signore Gesù. In un altro episodio riportato, Marta chiese a Cristo il miracolo di resuscitare il fratello Lazzaro.
Marta durante la visita nella casa dove risiedeva insieme a Maria, dedicandosi alle faccende di casa per accogliere degnamente il Signore Gesù, mentre Maria ascolta le parole del Maestro, pare ricevere un rimprovero.
Sant’Agostino commenta l’intervento di Gesù nei riguardi di Marta non come un rimprovero, infatti scrive: “Marta tu non hai scelto il male; Maria ha però scelto meglio di te”. La lezione del Maestro non riguardava la sua encomiabile laboriosità, ma l’eccesso di affanno per le cose materiali a scapito della vita interiore.
Marta è dunque proposta come modello di operosità alle donne cristiane in una sorta di riscatto della professione, spesso sottovalutata, di massaia.