Lo ha detto il ministro della Cultura, Dario Franceschini, intervenendo all’inaugurazione dell’anno accademico 2021/22 della Fondazione Scuole Civiche di Milano e delle quattro Scuole Civiche di teatro, musica, cinema e lingue.
“La pandemia ha fatto capire anche ai non addetti ai lavori cos’è un Paese senza la cultura, ha fatto avvicinare le persone a nuovi bisogni culturali. Non è un caso se in Italia – dopo tanti anni negativi e in controtendenza rispetto all’Europa – è aumentata la vendita dei libri e il numero dei lettori. Stessa cosa anche per il cinema dove l’incrocio tra l’attrattività italiana, una nuova legge sul tax credit e molte risorse a disposizione stanno facendo moltiplicare le produzioni. Per questo sono sempre più convinto che dopo la fine della pandemia – che è stato uno spartiacque così forte nelle esperienze individuali e collettive che non potrà chiudersi come una parentesi ma lascerà delle tracce positive e negative – tra quelle positive dobbiamo aspettarci una crescita dei consumi culturali degli italiani e formare persone in questi settori diventa un investimento fondamentale per il Paese, perché la cultura sarà trainante nei prossimi anni”.
“Per questo – prosegue – stiamo ragionando da qualche tempo, su una forma di presenza diretta del ministero nelle Scuole civiche. E anche l’idea del Politecnico delle arti è formidabile. E dovremo concretizzarla anche qui con una forma di partecipazione e sostegno permanente da parte dello Stato. Questo è il mio impegno: abbiamo ancora un anno di legislatura per concretizzarlo”.