«Se un turista entrasse per la prima volta nell’auditorium di via dei Renzi, senza sapere nulla della storia e delle vicissitudini di quel luogo sa che cosa penserebbe? Che l’architetto ha amato profondamente quello spazio e quel progetto». Come un padre orgoglioso della propria creatura Maurizio Di Fruscia ripercorre la storia di quel progetto da 10 milioni di finanziamenti europei, opera realizzata 6 anni fa ma che il Comune tiene inspiegabilmente chiuso al pubblico. Un racconto, quello dell’architetto ed ex calciatore della Salernitana e della Nocerina, in cui la fierezza lascia il posto alla rabbia: quelle sale restano nei desiderata di studenti e docenti del Conservatorio che hanno un gran bisogno di spazi. Il passato fa rabbia, il presente invece mette i brividi quando si deve parlare e riflettere in materia di Centro Storico. L’architetto si esprime senza mezzi termini: ” Forse sono prevenuto ma credo il concorso di idee per la riqualificazione abbia solo alimentato l’ego di De Luca, vinsero giapponesi e milanesi che a stento conoscevano la città. Il Centro Storico secondo me non ha bisogno di idee strampalate ma di cultura”. L’ex stopper “Picchia” (era il suo soprannome calcistico) anche su Piazza della Libertà: “E’ uno squallido esempio di cafonaggine, sembra una location di Gomorra e basta”.
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