Tono leggero ma parole ancora una volta forti quelle pronunciate da Giuseppe Giudice, vescovo della Diocesi Nocera-Sarno, al termine del convegno sulla Giornata del Malato, celebrata in Diocesi oggi, in occasione del dies natalis del Servo di Dio Alfonso Russo
Capitolo eutanasia e fine vita ma anche inizio vita: “Siamo per la vita dalla placenta fino all’ultimo atto. Lo ribadiamo con forza. Questo però non ci esime dal prenderci cura delle sofferenze, anche le più atroci. Accanto alla formazione cristiana, occorre tener conto delle leggi del nostro Stato. La legge n.38/2010 garantisce l’accesso a Cure Palliative e terapia del dolore nell’ambito dei livelli essenziali di assistenza per ogni tipo di sofferenza, da quella causata da malattie inguaribili a quella legata a patologie croniche. Purtroppo, nonostante esista un inquadramento legislativo, siamo ancora lontani da una diffusione capillare delle Cure Palliative in tutto il Paese: c’è ancora un problema di difformità di applicazione della legge a causa dei costi di determinate strutture, mi auguro che si facciano passi in avanti anche nelle nostre zone”. Particolare accento sulla cura degli anziani: “Evitiamo di ghettizzarli, di creare nelle nostre città una sorta di 167 per gli anziani. Attenzione alle Rsa, accanto a quelle serie spuntano con sospetta frequenza strutture che hanno fini nascosti, persino il fine di ripulire danaro sporco. Chiedo anche i sacerdoti di fare attenzione, anche quando sono chiamati a celebrare messa in strutture del genere. La pandemia ci ha insegnato che accanto alla rete ospedaliera – su questo argomento restano le mie parole anche sulle prese in giro riguardanti la sanità dell’Agro – e alle iniziative nascenti tipo Case di Comunità, va riconsiderata la Domus come luogo di cura, la casa, cioè la famiglia, col sostegno economico da parte dello Stato per chi deve prendersi cura di familiari in difficoltà. C’è la Lourdes che conosciamo ma ci sono anche le tante lourdes del pianerottolo, rilanciamo dunque il volontariato, con forza e con adeguata formazione”. (m.m.)