A te, donna che troppe volte hai abbozzato un sorriso di fronte al tuo carnefice per la paura di essere malmenata o ammazzata.
A te, donna che hai portato in grembo una, due, tre, infinite vite spesso irriconoscenti e non meritevoli delle tue sofferenze.
A te, donna che ogni giorno fingi di essere forte per dimostrare al mondo intero che ce l’hai sempre fatta da sola.
A te, donna che nonostante i sacrifici, il talento, le doti innate e la ferrea volontà vedi sovente vanificati i tuoi sforzi.
A te, donna che hai imparato a piangere in silenzio di notte, sul cuscino e a ricomporre ogni singolo tuo pezzo andato in frantumi.
A te, donna che hai studiato, che lavori e sfami i tuoi figli senza ferire l’orgoglio del tuo coniuge, che curi tutti trascurando te stessa.
A te, donna che vieni assalita da rimpianti, rimorsi e dubbi ogniqualvolta ti fermi a pensare ai tuoi innumerevoli sí o ti perdono.
A te, donna che insegni a tua figlia a non abbassare la testa, ad aspirare alla piena indipendenza, economica e morale.
A te, donna che educhi tuo figlio a rispettare la donna perché fautrice della vita e fonte di infinito amore.
A te, donna che di giorno ti adoperi in mille faccende e di notte sogni e pensi senza mai fermarti.
A te, donna che hai superato infinite prove e riportato indelebili cicatrici senza gettare mai la spugna.
A te, donna che se te ne dessero la possibilità annulleresti tutte le guerre del mondo e riporteresti pace e amore ovunque..
A te, donna che ogni tua speranza possa ritrovare riscontro nella realtà ed ogni essere umano s’inchini dinanzi a cotanta grazia.
Annalisa Capaldo