Al momento per il commissariato emergenza Ucraina ad accogliere devono essere solo gli alberghi . L’Abbac associazione regionale extralberghiera, a seguito dell’ordinanza 2 del Commissario aveva chiesto formalmente di estendere la convenzione quadro, sottoscritta con gli albergatori, anche al settore che raggruppa strutture ricettive più piccole ma che però sono più diffuse sul territorio regionale .
“Fin dai primi giorni della guerra, con l’arrivo dei primi profughi ci siamo mobilitati per accogliere ed ospitare gratuitamente – dichiara il presidente Abbac Agostino Ingenito – Tuttavia abbiamo constatato che la presidenza ha optato per una tipologia di accoglienza alberghiera che però rischia di non offrire tutti i posti letto utili per un numero sempre più crescente di profughi che stanno arrivando nella nostra regione. Come condiviso con altre sigle sindacali come la Fenailp chiediamo che il Commissariato Emergenza Ucraina estenda la convenzione anche al nostro comparto che può garantire più risposta alle esigenze attuali tenuto conto delle migliaia di strutture ricettive extralbergiere diffuse sul territorio regionale. Ho chiarito a più riprese con la Protezione Civile regionale e la Prefettura che con il rallentamento della pandemia e i primi arrivi turistici, in vista del test Pasquale, è difficile che strutture alberghiere soprattutto in aree turistiche abbiano interesse ad accogliere profughi mentre già molti affittacamere e residenze extralberhieri in aree come Irpinia, Sannio , area salernitana e area vesuviana mi hanno indicato disponibilità ad accogliere i profughi garantendo anche il vitto che non rientra nell’offerta extralberghiera . Un problema facilmente superabile con accordo con società di gestione mense e garantendo autonomia alle famiglie profughe nei tanti appartamenti dotati di cucina, cui basterebbero fornire i viveri. Con la rete delle associazioni territoriali coordinate dall’Abbac Auspichiamo un ripensamento da parte del Commissariato regionale per l’Emergenza Ucraina. In queste ore ho ricevuto richieste da parte di cittadini ed associazioni di volontariato che mi chiedono di collocare profughi che stanno salvando dalla guerra ma ho spiegato che senza quella convenzione dobbiamo far fronte solo ad un atto di generosità dei nostri gestori che però a loro volta vivono il disagio delle ripercussioni della pandemia che ha determinato una grave condizione economica. Le imminenti feste pasquali con i primi allentamenti delle restrizioni stanno portando a prenotazioni, dando un segnale inequivocabile di ripartenza per il nostro settore che ha determinato la sopravvivenza di migliaia di famiglie grazie alla forte domanda degli ultimi anni , stoppata dalla pandemia.