In un Paese (o paese) laico, la decisione del Vescovo di una diocesi di sospendere le processioni religiose previste per il venerdì santo, non dovrebbero fare scalpore. Tra l’altro si tratta di una saggia decisione, dettata dalla prudenza e dal buon senso.
E invece no! Nel nostro paese, tale decisione ha scatenato la reazione di un gruppo di “portatori d’interesse” che, in un certo qual modo hanno visto sfumare un’occasione di guadagno attesa da tempo dopo il periodo di ristrettezze per covid.Una reazione eccessivamente ironica e di cattivo gusto; esageratamente profana soprattutto in considerazione dell’argomento sacro. Un gesto che andava condannato per quello che era e cioè un’iniziativa puerile, irrispettosa dell’autorità ecclesiastica e soprattutto speculativa dal momento che si tratta di un ambito di ricorrenze sacre e non di sagre di paese. Un gesto che forse andava declinato semplicemente all’oblio, o comunque che, se proprio si riteneva importante condannare, sarebbe stato da additare senza particolare e superfluo clamore.
E invece no! Rullo di tamburi: si scatenano le reazioni politiche! Eh sì perché l’argomento tiene banco, e nessuno vuole rischiare di perdere quei dieci minuti di visibilità e quei cinquanta/sessanta like che magari possono diventare, che so 1/2 voti un domani, chissà! E quindi è un susseguirsi di esagerazioni: si passa dal “prendere le distanze” al “condannare senza se e senza ma”. Ma soprattutto un gesto ignobile e villano passa a essere un atto violento, minaccioso, intimidatorio. In una escalation di titoloni che assurgono a visibilità nazionale! Tutto ciò in un perfetto tifo da stadio che non fa altro che esacerbare gli animi e far perdere il senso di comunità; ovvero il contrario di quello che dovrebbe essere il messaggio di solidarietà, di senso civico che dovrebbe trasmettere un personaggio pubblico. A chi fa più il tifo per il Vescovo e per il temuto clero. Ma no, in fondo volevano solo conquistare un like in più. E in una città, in un comprensorio annichilito e assopito, ogni notizia è buona. Non temete, il nostro Vescovo ha meritatamente una schiera di santi a proteggerlo. Voi politici, vi preghiamo, occupatevi delle nostre misere esigenze di noi comuni mortali cittadini. Senza selfie, possibilmente: quelle son cose che appartengono ai “santini”. Nocera, popolo di santi, festanti e politicanti (m.d.a.)