E’ stato pubblicato in GU il D.L. n.36 , dovrà essere convertito in legge e poi entro giugno 2022 il M.I. pubblicherà i primi decreti attuativi, in vista dell’entrata a regime tra tre anni Si partirà dal prossimo anno scolastico, con una prefigurazione fino al 2031: le risorse necessarie deriveranno anche dai “risparmi” di spesa previsti dai pensionamenti . Tra dieci anni, avremo meno alunni e meno docenti , qualcosa avanzerà sicuramente.
Intanto, il Decreto andava fatto entro i termini stretti previsti dal PNRR. Ho estrapolato qualche articolo che riguarda la Scuola, per cercare di immaginare l’impatto in termini di realtà sulla scuola nei prossimi tre anni.
Ci saranno confronti con i Sindacati , il testo passerà l’esame delle due Camere e questa estate sarà, sotto certi aspetti, assimilabile a quella che ha preceduto l’applicazione della L.107, di cui questa costituisce una naturale evoluzione. Art. 16 -ter (Formazione in servizio incentivata e valutazione degli insegnanti). 1……. con riferimento alle metodologie didattiche innovative e alle competenze linguistiche e digitali, e con l’obiettivo di consolidare e rafforzare l’autonomia dell’istituzioni scolastiche, …. la formazione obbligatoria che ricomprende le competenze digitali e l’uso critico e responsabile degli strumenti digitali, anche con riferimento al benessere psicofisico degli allievi con disabilità, è introdotto un sistema di formazione e aggiornamento permanente dei docenti di ruolo ,articolato in percorsi di durata almeno triennale. …. parte integrante di detti percorsi di formazione sono anche attività di progettazione, mentoring, tutoring e coaching a supporto degli studenti nel raggiungimento di obiettivi scolastici specifici e attività di sperimentazione di nuove modalità didattiche che il docente svolge in ore aggiuntive rispetto a quelle di didattica in aula previste dalla normativa vigente….. può essere retribuito a valere sul fondo per il miglioramento dell’offerta formativa, prevedendo compensi in misura forfettaria…” ( detto per inciso , noi ci stiamo già provando, e i docenti ad oggi vengono compensati secondo CCNL attività di insegnamento = a qualcuno passerà la voglia , se il compenso è forfetario).La formazione in servizio , così come avviene per lo meno da 5 anni, prevede oltre le ore di formazione specifica anche l’elaborazione di un project-work, una sperimentazione didattica e un momento di restituzione dei risultati. Si inferisce, quindi, che i docenti che “sceglieranno” di formarsi potranno poi ampliare l’offerta formativa in orario extracurricolare con un compenso “forfettario” a valere sul FIS e il risultato del processo di formazione/implementazione/ valutazione dello sviluppo delle competenze del docente sarà misurato in base al miglioramento degli apprendimenti degli studenti. Ammesso che i tavoli della contrattazione sindacali riterranno possibile compensare forfetariamente le ore di docenza extracurricolari e che il Fondo d’Istituto mantenga la stessa consistenza di quello attuale, mi chiedo quanti docenti potranno essere incentivati e poi valutati sulla base delle risorse rese disponibili. In via di prima applicazione, sarà un “gioco” condotto dalle singole scuole. Dall’anno prossimo, si procederà “in via sperimentale” poi nel 2023/24 si vedrà.