Lentamente si va facendo strada l’unica possibilità reale per risolvere la questione Ucraina. Trattare per la pace. E’ un dovere e una necessità per l’Europa: porsi pedissequamente sulle posizioni guerrafondaie dell’Inghilterra e degli USA, non ha alcun senso ne ‘ è utile per l’Europa.
Questo lo sanno bene i tedeschi e i francesi: le loro voci in merito tendono a farsi sentire sempre più .Lo sa anche l’Italia, terzo paese europeo per importanza economica e politica: ma per ora si tiene stretta agli USA: servilismo o mediocrità? Macron è l’uomo più illuminato , forse l’unico statista che oggi l’Europa può vantare. È dovere degli Stati occidentali aiutare l’Ucraina: ma allo stesso tempo è ancor più dovere la ricerca di una pace negoziata con la Russia: troppi sono i legami culturali, storici ed economici che ci accomunano. Putin ha sbagliato tutto: il suo discorso di ieri ha perso il trionfalismo che ci si attendeva: ha aperto uno spiraglio alla ragionevolezza.
Ha negato categoricamente qualunque escalation di guerra mondiale e nucleare. Sta dunque all’Europa discutere con gli USA e portare la NATO su posizioni meno intransigenti: la guerra deve cessare, i toni vanno moderati. L’Ucraina in Europa? Sì: ma senza alcuna scorciatoia emotiva: di errori in tal senso ne abbiamo compiuti parecchi: già l’Ungheria non ha i requisiti di libertà e democrazia che sono alla base dell’Europa libera. Anche questo Macron ha detto a chiare lettere: l’Ucraina allo stato questi requisiti non li ha: i leader dei partiti di opposizione in quel paese vengono arrestati! Per ora potrà far parte di una aggregazione esterna all’Europa: in attesa che la sua domanda venga esaminata nei tempi giusti e i cambiamenti in senso democratico vero vengano portati a termine .
È questa la strada giusta per uscire dal tunnel della guerra: cercare una soluzione nella sconfitta della Russia è folle. Come disse più di un secolo fa Bismarck: Conosco tanti modi per far uscire l’orso ( la Russia) dalla tana: non conosco nessun modo per farcelo rientrare. Il popolo russo è orgoglioso e fiero: se attaccato con lo scopo di sconfiggerlo e ridurlo al rango di paese di quarto ordine, reagirà, anche col sacrificio totale. Lo ha già dimostrato nella seconda guerra mondiale: i 20 milioni di morti che subì stanno lì a dimostrarlo. Pace: diplomazia: negoziato. Sono le tre parole che devono sostituirne una sola: guerra.