L’alta Scuola di Formazione, voluta dal Ministero e dai suoi Sottosegretari, dovrebbe organizzare i tre percorsi formativi che consentirebbero – tra dieci anni e comunque dopo 3 percorsi formativi triennali (in pratica 9 anni) – ad una platea di poco più di ottomila docenti di diventare “docente esperto”.
L’UGL Scuola condanna fortemente tale situazione che è da ritenersi vergognosa, offensiva e paradossalmente squalificante per l’intero settore della cultura e dei docenti in modo particolare e utile solo a sistemazioni di comodo prima di lasciare le poltrone!. C’è solo una cosa che chiediamo di fare a questo Esecutivo: ritirare prontamente quanto contenuto a riguardo nel Decreto approvato nel corso del Consiglio dei Ministri del 4 agosto scorso. Un punto che ha ottenuto la bocciatura universale dall’intero mondo della scuola per puntare, seriamente e con concretezza, a rivalutare la funzione dei professionisti dell’Istruzione fornendo loro idonei strumenti didattici, vera e funzionale formazione, edifici scolastici a norma e dotati di attrezzature efficienti, una retribuzione uniformata agli standard europei. Si pensi inoltre a non lasciar sempre dietro quei professionisti che dopo anni e anni di insegnamento, alla luce di questo Decreto appaiono ancora come i reietti del settore a cui destinare briciole e un termine, quello di “precario”, teso quasi a delegittimarne ruolo e competenze.
Ornella Cuzzupi, Segretario Nazionale Ugl Scuola