Ospedale di Sarno, Maria Bellomo, esponente del comitato “Insieme per la Salute”, scrive al sindaco Giuseppe Canfora «Bene venga la tua redenzione. Ma ora basta con i proclami, servono medici subito».
«Caro Sindaco, mi fa piacere che finalmente ti senta preoccupato della situazione del nostro ospedale. Mi fa piacere che tu abbia sentito il dovere di portare il tuo sostegno ai medici. Mi fa piacere che tu abbia deciso di fare la tua parte in qualità di sindaco, primo responsabile della Sanità sul nostro territorio. Ma, quanto ha dovuto faticare il Comitato “Insieme per la salute “, di cui mi onoro di essere parte attiva, affinché tu prendessi coscienza della reale gravità in cui versa l’ospedale di Sarno. Ti rammento che il comitato ha chiesto espressamente e formalmente una conferenza di tutti i sindaci dell’agro-sarnese-vesuviano alla presenza di alcuni consiglieri regionali: ed è inconfutabile che sono alcuni di questi abbiano acceso un faro, presso la regione, sulla situazione ospedale di Sarno. Poi, con un cambio d’atteggiamento sei rinsavito e hai preso a rincorrere tutte le iniziative del comitato: incontro con il prefetto, una audizione presso la V Commissione sanità. Poi, guarda caso, abbiamo chiesto un incontro con il nuovo direttore generale dell’ASL e tu hai fatto la stessa cosa. Eppure non dimentichiamo che, per lungo tempo, tu abbia sempre negato che ci fossero criticità nell’ospedale. Però, quando, di fronte all’evidenza, hai dovuto ammetterlo, hai affermato che le causa erano da ritrovarsi nel numero chiuso della facoltà medicina; alle inadempienze legislative e del governo nazionale; ma mai che ci fosse un problema di un politico locale e regionale. Mi fa piacere che oggi ti mostri tanto solidale verso i medici dell’ospedale di Sarno sebbene in un passato molto recente, pubblicamente e in privato, tu avessi usato parole e concetti non proprio piacevoli ( molti dei quali irripetibili). Evidentemente ti sei redento. Un anno fa circa, quando ero ancora consigliere di questa amministrazione, convocai in urgenza una riunione di maggioranza, dove portai a conoscenza tua e di tutti i colleghi di maggioranza della situazione drammatica del nostro ospedale. Già allora, disastrosa di un ospedale che stava perdendo medici e servizi. Da te e dagli atri fui ignorata e a tratti denigrata. Mi dicesti che come sindaco non potevi fare niente e che le problematiche inerenti all’ospedale non rientravano nelle tue competenze. Ti ho ricordato,ma tu lo sai bene, che il sindaco è la massima autorità nella tutela della salute dei propri cittadini. Ora vedo che hai cambiato idea: hai detto che non abbandonerai l’ospedale,i medici e tutti gli operatori sanitari e che ti rapporterai con tutti i livelli istituzionali per fare sì che il nostro ospedale non venga depotenziato. Ripeto: mi fa piacere che abbia cambiato idea. ma ti prego: smettila di dire bugie e di fare proclami, in Pronto soccorso è arrivato, al momento, un solo medico. L’Ortopedia è ancora chiusa e, quand’anche al momento ci fossero trattative, potremmo dire ai cittadini che il pericolo di depotenziamento è definitivamente scampato, solo quando il nuovo direttore generale avrà fatto interventi radicali e strutturali seri e duraturi».