Centralismo democratico è il nome dato ai principi di organizzazione interna usati dai partiti politici leninisti, e il termine è qualche volta usato come un sinonimo per qualsiasi politica leninista all’interno di un partito. L’aspetto democratico di questo metodo organizzativo consiste nella libertà dei membri del partito di discutere e dibattere su politica e direzione, ma una volta che la decisione del partito è scelta dal voto della maggioranza, tutti i membri si impegnano a sostenere quella decisione. Quest’ultimo aspetto rappresenta il centralismo. Come lo descriveva Lenin, il centralismo democratico consiste in “libertà di discussione, unità d’azione”.
Lenin ebbe modo di dire: “Nessun uomo politico ha percorso la propria carriera senza queste o quelle determinate sconfitte, e se noi parliamo seriamente di influenza sulle masse, di conquista della ‘buona volontà’ delle masse, dobbiamo fare ogni sforzo per ottenere che queste sconfitte non restino celate nel tanfo dei circoli e gruppetti, per ottenere che vengano sottoposte al giudizio di tutti. Ciò sembrerà imbarazzante a prima vista, potrà talvolta apparire ‘offensivo’ per questo o quel singolo dirigente, ma dobbiamo superare questo falso senso di imbarazzo: è un nostro dovere di fronte al partito, di fronte alla classe operaia. Con questo e soltanto con questo daremo a tutta la massa (e non alla cerchia di compagni casualmente assortita di un circolo o di un gruppetto) dei militanti influenti del partito la possibilità di conoscere i propri capi e di porre ciascuno al posto che gli compete. Soltanto la vasta pubblicità può correggere tutte le deviazioni indelicate, unilaterali e capricciose, soltanto essa può trasformare i ‘contra’ talvolta assurdi e ridicoli dei ‘gruppetti’ in utile necessario materiale di autoeducazione.” (Lettera alla Redazione dell’Iskra, Opere Complete, vol. 7, pag. 112).