La storia di Onde Vibranti Group, protagonisti dell’evento di musica live tenutosi ieri sera al Migliaro Bistrot di Nocera Inferiore, è una storia che unisce musica ed amicizia.
Ventisette gli anni di carriera, con un venticinquesimo anniversario ancora in attesa di essere celebrato dopo il lungo stop dovuto all’emergenza Covid: la prima formazione della band vede la luce nel 1995 a Sant’Antonio Abate col nome di E.D.E.N. (Eroi dell’Eros Nemico), con l’aiuto e la guida dei padri, che a loro volta avevano formato un gruppo prima di loro. I primi anni di carriera vedono la partecipazione della band al “Festival degli sconosciuti” e successivamente alla finale di “Sanremo Rock”. Dal 1998, il gruppo prende il nome di Onde Libere e si avvicina alla band O.R.O. (Onde Radio Ovest), alla quale farà anche da spalla alle edizioni 2011, 2012 e 2013 del festival Sugar Free di Rimini. Il gruppo è inoltre la spalla ufficiale del musicista Massimo Caggiano.
Con il ritorno di uno dei membri della prima formazione nel 2008, il gruppo prende il nome di Onde Vibranti Group e stabilisce una linea artistica definita, fatta di melodie rock anni ’70. Numerosi i tributi alla musica italiana e internazionale di quei tempi anche nella serata al Migliaro Bistrot, ma dal 2020 il gruppo si è dedicato anche a progetti originali: due i singoli usciti e disponibili sulle maggiori piattaforme di streaming musicale, “E mi sposo da solo” e “Per tutta la notte”, mentre il terzo singolo è in lavorazione proprio in questi giorni. Risale al 2021 il debutto con album in studio, con l’uscita di “Garage 134/A”, che alle sonorità rock melodiche unisce anche la passione del gruppo per le colonne sonore dei grandi classici del cinema internazionale, come dimostra la traccia d’apertura “Times Ouverture”, un’introduzione recitata su strumentale che richiama le sonorità del maestro Morricone.
Il nuovo album in cantiere ha un’ispirazione particolare: la vicenda dell’Isola delle Rose, la piattaforma costruita dall’ingegnere bolognese Giorgio Rosa e dichiarata stato indipendente nel ’68. «Con il produttore si parlava di un progetto di musica ambient e ho iniziato a cercare un tema forte,» ha dichiarato il frontman e tastierista Armando Ian Somma. «Poi un giorno ho visto il film recente sull’Isola delle Rose e sono rimasto folgorato. Da lì ho iniziato a comprare libri sull’argomento, tutti i documentari in DVD, ho cercato di procurarmi anche i francobolli che avevano sull’isola e per la copertina dell’album sto costruendo un modellino in scala. Quando m’interesso seriamente a qualcosa devo sapere tutto.»
Per festeggiare in ritardo i venticinque anni di carriera della band, a breve uscirà un libro che ne ripercorre la storia fin dall’infanzia, tornando indietro sino alla prima band messa in piedi dai nonni dei membri correnti. Tre generazioni di amore per la musica confluiscono in un sound classico e dinamico, forte del desiderio dei membri della band di reinterpretare in una chiave originale i grandi classici della musica internazionale.