E’ in estrema sintesi il risultato di una ricerca Sima, la Societa’ Italiana di Medicina Ambientale in collaborazione con la Facolta’ di Medicina dell’Università Complutense di Madrid e l’Universita’ del Sannio pubblicata sulla rivista “Environmental Research”. “La ricerca mostra i diversi impatti in termini di infezioni, ricoveri e mortalita’ che il Covid ha prodotto nei diversi territori a seconda dell’intensita’ dell’inquinamento atmosferico e dell’estensione delle aree verdi, costituendo un’ulteriore prova che l’ambiente influisce direttamente e in modo rilevante sul nostro stato di salute”, spiega il presidente Sima, Alessandro Miani. Lo studio italo-spagnolo ha analizzato l’associazione tra incidenza, ricoveri o decessi per Covid e l’estensione delle aree verdi pubbliche in 10 citta’ italiane e 8 province spagnole con piu’ di 500.000 abitanti.
Al netto delle diverse dinamiche di contagio legate alla densita’ di popolazione, i risultati dello studio mostrano in modo chiaro come l’impatto del Covid in termini di contagi, ricoveri e decessi sia stato inferiore in quelle citta’ che vantano una maggiore estensione del verde pubblico e minori concentrazioni medie annue di PM2.5. In particolare in base ai dati elaborati dalla Societa’ Italiana di Medicina Ambientale attraverso lo studio e riferiti al 2021, ad un incremento di un km2 di aree verdi urbane per 100.000 abitanti corrispondono circa 68 contagi in meno tra la popolazione, 1 ricovero risparmiato e 115 decessi evitati. Ancora piu’ pronunciato l’effetto dell’inquinamento atmosferico, laddove ad ogni incremento di 1 microgrammo per metro cubo di PM2.5 per 100.000 abitanti corrispondono 367 contagi in piu’, 2 ricoveri e addirittura 796 morti evitabili.