Bloccate da luglio le terapie prescritte di medici della ASL, negata addirittura la continuità
terapeutica
Questa è una brutta storia, ma vale la pena conoscerla. Possiamo raccontarla partendo da Elga (nome di fantasia), una bambina ucraina fuggita con la sua famiglia dalla guerra e che ha gravi problemi di salute. Ad aprile, quando Elga ha 18 mesi, il medico specialista e la Commissione Valutazione Bisogni Riabilitativi (UVBR) della ASL di Salerno stabiliscono che la bambina è affetta da encefalopatia, microcefalia, ritardi nello sviluppo psico motorio, ipovisione. Le prescrivono una terapia ambulatoriale di cinque giorni a settimana per 180 giorni. La terapia è l’unico modo per contrastare la malattia e per iniziarla serve solo l’autorizzazione del Distretto sanitario di Nocera. Sembra un banale passaggio burocratico e invece lì si blocca tutto: il responsabile riabilitazione del
Distretto nega l’autorizzazione.
Perché? Perché la struttura dove Elga dovrebbe fare la terapia,Villa dei Fiori, in futuro potrebbe superare il budget assegnato dalla ASL. Non lo ha superato, ma in futuro potrebbe farlo. Quindi per Elga niente cure, nonostante siano state prescritte dalla stessa ASL. Ma esiste anche la solidarietà umana, per fortuna, e a Villa dei Fiori decidono di curare la bambina gratuitamente. “Non potevamo lasciarla senza terapia – spiegano i terapisti della struttura – e ce ne siamo fatti carico. Quando il padre è venuto in ambulatorio a portare questa bellissima bambina, sempre sorridente, si è messo a piangere per la commozione”. La storia si è ripetuta per altri 13 bambini, tutti al di sotto dei quattro anni e con gravi patologie. Anche a loro gli specialisti della ASL hanno prescritto un ciclo di terapia, ma anche a loro il responsabile della riabilitazione ha negato l’autorizzazione per gli stessi motivi di Elga.
“Li abbiamo accolti tutti – raccontano a Villa dei Fiori – e ancora oggi li curiamo gratuitamente. Ma questa non può essere la soluzione del problema”. Problema che diventa più drammatico di giorno in giorno. Da luglio il Distretto ha bloccato le autorizzazioni e ad oggi ci sono 64 bambini, molti al di sotto dei 5 anni, e 27 anziani, alcuni ultranovantenni, che hanno dovuto interrompere le cure perché il distretto non dà l’autorizzazione, addirittura negando la continuità terapeutica. “E’ una situazione assurda” dicono a Villa dei Fiori. “Abbiamo mandato tre solleciti e abbiamo spiegato in tutti i modi che interrompere le terapie comporta un danno enorme per i pazienti. I risultati raggiunti verranno vanificati e con un blocco di 30 giorni avremo addirittura delle regressioni nelle malattie. Ma dal distretto non ci hanno mai risposto”.
Per i mesi di luglio e agosto Villa dei Fiori ha continuato a prestare le cure gratuitamente ai bambini che aveva preso in carico. Dal primo settembre però non potrà più farlo. “E’ ovvio – spiegano alla struttura – che non possiamo andare avanti così. Abbiamo dovuto fermare le terapie. E’ una tragedia per loro, e per le loro famiglie, che oltre a vivere il dramma di un figlio con problemi gravi devono anche subire l’ingiustizia insopportabile di
non poterlo curare. E’ inumano, ed è incomprensibile che le cure riabilitative, ripetiamo assegnate dalla ASL, siano bloccate da chi nel distretto ha la responsabilità della riabilitazione, ovvero dovrebbe fare in modo che la gente venga curata non che venga respinta, dovrebbe dare salute e non toglierla. E tutto questo per un budget che non è stato neanche superato e perfino in contrasto con le norme.” Elga è riuscita a salvarsi dalla guerra, ma non dalla burocrazia contabile di Nocera.