Giorni fa una mia amica doveva prenotare la vaccinazione contro il papilloma virus per sua figlia all’Asl di Nocera Superiore, a Materdomini per la precisione, ma non ci è riuscita e non certo per suo demerito.
Infatti dopo aver tentato per l’ intera mattinata di contattare telefonicamente l’ufficio vaccini è stata costretta a recarsi lì di persona. Ha atteso pazientemente il suo turno ma quando ha chiesto di poter prendere il fatidico appuntamento per l’iniezione si è sentita dire in modo tutt’altro che cortese che ciò non era possibile e che bisognava farlo telefonicamente.
La mia amica allora ha educatamente ribadito che ci aveva provato per circa sei ore senza ricevere alcuna risposta e constatando per si più la maleducazione delle risposte e l’atteggiamento ostile di quei dipendenti pubblici: insomma ella non ha avuto altra scelta che chiamare i carabinieri ( che però non le hanno risposto ).
Il punto è questo: è mai possibile che si debba giungere a tanto per ottenere un lecito servizio pubblico, in questo caso sanitario? Non dovrebbero i pubblici impiegati rispondere al telefono? Sempre costoro non sono tenuti ad assumere un atteggiamento positivo ed accogliente verso l’utenza, o quantomeno civile e ben educato? È corretto mostrare menefreghismo ed ignavia in un ufficio vaccinazioni, anche alla luce di ciò che la pandemia ci ha insegnato e dimostrato negli ultimi tempi?
Avere dei servizi funzionanti e funzionali innalza il paese civilmente ed evita lo scoraggiamento dei cittadini: non è piacevole prendere continuamente atto della discrepanza tra Nord e Sud, anzi ci ha proprio stufato la classica frase: al Nord non sarebbe mai accaduto!
Vogliamo dimostrare che si possono raggiungere i massimi risultati con il minimo sforzo e che i Settentrionali non sono migliori di noi?
Occorre subito un cambio di mentalità, un repentino capovolgimento culturale, solo così funzioneranno gli uffici pubblici, i trasporti, le infrastrutture di ogni tipo e solo così riusciremo a colmare quel fastidioso gap tra noi e loro, tra Sud e Nord Italia.
È necessario anche denunziare simili disservizi e comportamenti non consoni per attuare questo cambiamento di rotta.
Per questo motivo invito tutti a segnalare, ad indignarsi e a non fare spallucce dinanzi alle ingiustizie, all’arroganza, ad una mancata risposta telefonica.
Se gettiamo la spugna, se ci arrendiamo pensando che tanto non cambierà mai nulla, avremo perso non solo la battaglia, ma la guerra e l’unica via d’uscita ci sembrerà l’emigrazione di massa dalla nostra terra.
Annalisa Capaldo