Secondo pareggio consecutivo per i sangiorgesi, stavolta però il significato è diverso: colto sul campo di una squadra come il Faiano, fin qui abituata all’alta quota. Criscuolo, di nuovo squalificato e quindi con panchina affidata a Landri, sceglie di far giocare Sannia accanto a De Palma e Raimondi, tenendo sugli esterni Pepe ed Elefante. In mezzo al campo Romano e Ammaturo accompagnano l’azione di Catalano, in avanti c’è il tandem Granato-Procida.
Cambia immediatamente qualcosa nello scacchiere rossoblù: risentimento muscolare per capitan Ammaturo: si resta col 3-5-2 scelto per l’occasione ma torna subito a centrocampo Sannia mentre Anzalone entra a freddo e va a fare il terzo difensore centrale. Sfida equilibrata nella prima frazione, con poche occasioni vere per il taccuino. La sblocca però il Faiano di Serrapica- sceso in campo nella solita versione 4-3-3 – con un inserimento offensivo del difensore di lungo corso Ietto. Calcio d’angolo, batti e ribatti, palla al limite dell’area per Ietto, che fa centro con un bel destro.
Secondo tempo, sforzo immane degli ospiti per agguantare il pari, tra la mole di gioco e il cuore. Subito un avvicendamento in attacco: esce Procida, entra Buscè. Trascorrono i minuti ed arrivano altri due avvicendamenti: Esposito per Anzalone e Lavorante per Granato. Qualcosa comincia a cambiare. Fallo di Ietto su Pepe all’ingresso in area, è rigore, dal dischetto Elefante (tocca a lui una volta usciti gli specialisti Granato e Procida, con cambi operati in attacco per dare nuovo slancio alla rincorsa al pari) trova a sbarrargli la strada la gran parata dell’esperto ex Senatore, che si butta alla sua destra e compie il primo miracolo di giornata. Invece il secondo Senatore lo fa sulla punizione mancina dal limite di Elefante, a barriera biancoverde apertasi in modo scomposto. Terza prodezza, infine, sul colpo di testa spettacolare sul secondo palo di Lavorante, innescato sul cross di Esposito. Poi la capitolazione e il pari. Calcio di punizione laterale dei rossoblù, Senatore esce e rinvia di pugno ma stavolta la conclusione mancina di Elefante al volo lo fulmina per davvero. Il resto è protezione di un risultato utile – persino stretto per le occasioni avute – con l’ingresso nel finale di Siano per Romano.