Abbiamo tutti dentro un mondo di cose: ciascuno un suo mondo di cose! E come possiamo intenderci, signore, se nelle parole ch’io dico metto il senso e il valore delle cose come sono dentro di me; mentre chi le ascolta, inevitabilmente le assume col senso e col valore che hanno per sé, del mondo com’egli l’ha dentro? Crediamo di intenderci; non ci intendiamo mai!
“Ciascuno di noi si crede uno ma non è vero: è tanti, signore, tanti, secondo tutte le possibilità d’essere che sono in noi: uno con questo, uno con quello diversissimi! E con l’illusione, intanto, d’esser sempre uno per tutti, e sempre quest’uno che ci crediamo, in ogni nostro atto. Non è vero!”
“Un fatto è come un sacco: vuoto, non si regge. Perché si regga, bisogna prima farci entrar dentro la ragione e i sentimenti che lo han determinato.”
E don Silvio ? Non si rassegna al tempo che passa, alla pelle che invecchia, al Berlusconismo relegato a modo d’essere e di fare ma non più identificabile anagraficamente col suo inventore. Lui ha sdoganato chi adesso comanda l’Italia ma è rimasto Presidente solo per badanti e il buon Letta (zio).