Esattamente cent’anni fa nasceva a Napoli il genio cinematografico unico e irruento di Francesco Rosi. Con il suo stile viscerale e potente l’autore ha cambiato la storia del cinema “politico”, non soltanto quello italiano. A partire dagli anni ‘60 i suoi film hanno indagato la storia e la società del nostro paese attraverso uno sguardo non conciliatorio, desideroso di scuotere l’opinione pubblica invece di cercarne il facile beneplacito. In questo modo Francesco Rosi ha modellato molte delle opere più importanti della cinematografia contemporanea, alcune delle quali sono contenute nei film in streaming selezionati per rendergli il nostro doveroso omaggio. In particolar modo la sua collaborazione con un attore altrettanto carismatico e impegnato quale è stato Gian Maria Volonté ci ha regalato lungometraggi indimenticabili.
Girato secondo le coordinate estetiche del Neorealismo ma montato in maniera non lineare, il capolavoro di Rosi sovverte le regole della fiction documentaria e propone al pubblico un labirinto temporale, cinematografico e soprattutto emozionale mai esperito in precedenza. Salvatore Giuliano racconta la vicenda tragica ed esemplare del bandito siciliano e con essa la storia di come l’Italia ha plagiato la propria storia al volere dei potenti, dei piani alti. Orso d’Argento per la miglior regia a Berlino. Il cinema di Francesco Rosi esplode in tutta la sua potenza.
Rod Steiger è lo straordinario protagonista di un thriller politico che mette in scena le macchinazioni oscure, legali e meno, che definiscono lo sviluppo edilizio, economico, sociale e politico di una città italiana quale Napoli. Cinema infuocato, montaggio serrato, regia al fulmicotone per un film che non concede momenti di pausa, che costringe lo spettatore a subire la violenza psicologica di sciacalli disposti a tutto pur di ottenere denaro, potere, possibilità di espansione. Le mani sulla città vince il Leone d’Oro a Venezia che sancisce la grandezza de Le mani sulla città. Forse il capolavoro di Rosi.
L’autore napoletano torna ad affrontare la storia insanguinata dell’italia andando indietro alla Prima Guerra Mondiale, sfruttando il romanzo Un anno sull’altipiano di Emilio Lussu. Gian Maria Volonté è pazzesco protagonista di una storia di ribellione di fronte all’insensatezza del comando, completamente sordo e cieco anche di fronte alla morte inutile dei soldati. Uomini contro è uno dei film più importanto sulla Grande Guerra, straordinariamente fotografato dal grande Pasqualino De Santis. Nel cast anche un acerrimo Alain Cuny. Tra gli sceneggiatori Tonino Guerra.
Palma d’Oro a Cannes insieme a La classe operaia va in paradiso di Elio Petri – entrambi vedono protagonista Volonté – Il caso Mattei racconta la morte più che sospetta dell’industriale italiano il quale ha osato rivoluzionare lo status e disubbidire a coloro che volevano la privatizzazione dell’AGIP nel Dopoguerra. Tra stile documentario e ipotesi di assassinio messe in scena con enorme acume, Rosi costruisce un thriller politico di impatto immediato e folgorante. Davvero una delle vette della cinematografia del cineasta, e senza dubbio una delle prove maggiormente efficaci di Gian Maria Volonté.