In un’altra vita ti corteggerò e ti sposerò.
Questa è già passata, non è più tempo, ma ti amerò da vicino ed ogni giorno e nulla ci separerà se non la morte.
In un’altra vita ti corteggerò e ti sposerò.
Questa è già andata, come l’onda del mare che ha baciato per un istante la sabbia e poi si è ritirata nelle sue dimore.
In un’altra vita ti corteggerò e ti sposerò.
Questa è già avvizzita, come la mano di un vecchio, rugosa e affaticata, come il cuore di chi non ha mai amato.
In un’altra vita ti corteggerò e ti sposerò.
Questa è già archiviata, come i libri che non hai mai letto o quelli che non leggerai più, come una lettera segreta o una foto nascosta.
In un’altra vita ti corteggerò e ti sposerò.
Questa è già volata via, come le foglie del mio diario o di un albero in autunno, i petali della rosa odorosa del mio giardino.
In un’altra vita ti corteggerò e ti sposerò.
Questa è stata solo la fotocopia sbiadita di quella che avrei voluto vivere con te e che una fata invidiosa mi ha impedito di fare.
In un’altra vita ti corteggerò e ti sposerò.
Questa è stata solo il copione sdrucito di quella che vivremo io e te la prossima volta, che sarà più bella e più sfavillante, come le luci di Natale, come i tuoi occhi che non scordo più così come il tuo sapore, dolce nettare, stupefacente come una droga.
In un’altra vita ti corteggerò e ti sposerò.
Annalisa Capaldo