Hanno circa trent’anni i tifosi di Paganese e Casertana arrestati in flagranza differita, nelle scorse ore, da Polizia e Carabinieri dopo i disordini avvenuti domenica scorsa.
Al lavoro c’è anche la squadra Tifoserie della Digos e “stiamo valutando l’appartenenza” dei tifosi, “ma – aggiunge – al di là di essere ‘cani sciolti’ o essere parte di una organizzazione di tifosi, la faccenda e’ inaudita che ha messo a repentaglio la vita di 50-55 tifosi di altra squadra che erano nel pullman”. Ad ogni modo, per il questore, si tratta di “violenti” perché “lo sport non è questo, lo sport è socialità, è convivenza. Non hanno dimostrato di saper convivere con altri”.
Sull’ipotesi di un provvedimento da parte del ministro dell’Interno, come avvenuto dopo gli scontri sull’A1 tra tifosi di Napoli e Roma, Conticchio chiarisce che “questa è una decisione che spetta al signor ministro dell’Interno, il prefetto Piantedosi. Noi siamo in questo momento esecutori di quello che la normativa prevede. Abbiamo messo in campo tutte le forze necessarie per addivenire subito alla identificazione di questi violenti”.
Quella tra Paganese e Casertana, gara del girone G del campionato di serie D, “era una partita attenzionata – conclude il questore – l’avevamo valutata e avevamo predisposto un adeguato servizio di ordine pubblico”.
“L’indomani mattina, a poche ore da quello che era accaduto – spiega il questore – ho avuto un incontro con il procuratore capo di Nocera Inferiore, Centore, per fare il punto della situazione. Noi eravamo già pronti, nella mattinata, per arrestare le persone. Per questioni legate alla cattura di tutti, abbiamo atteso qualche ora in più. Ma, già dal mattino, eravamo pronti e abbiamo dimostrato il tempismo dell’attività svolta dai carabinieri, dalla polizia di Stato e dalla Digos nella ricostruzione degli episodi”.
L’indagine non è conclusa, infatti “contiamo di concludere l’attività investigativa a breve”, anticipa Conticchio, chiarendo che “la finalità dell’arresto ritardato è di carattere social-preventivo. Noi, con questo, abbiamo voluto dare anche un segnale di prevenzione e di monito agli altri”. “Allo stadio – evidenzia – non si va armati di spranghe, non si va incappucciati e non si cacciano fuori le cinte dai pantaloni”.
Sui fatti di Pagani interviene anche il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi. “Alcuni degli artefici di questo ultimo episodio molto grave sono stati assicurati alla giustizia, almeno individuati, denunciati e arrestati. Questo per quanto riguarda le sanzioni penali – spiega -. Per quanto riguarda invece le sanzioni sportive ne parleremo a breve, nell’ambito dell’apposito organismo ministeriale. Ci saranno sanzioni sicuramente molto severe nei confronti delle due società specifiche”. Piantedosi annuncia anche che sarà alzato il livello di attenzione da parte degli organismi preposti. “Talvolta quando ci sono segnali premonitori di queste violenze – conclude – dobbiamo avere la capacità di evitare che si verifichino”.
“La risposta dello Stato è stata immediata”. A sottolinearlo, con l’AGI, è il procuratore della Repubblica di Nocera Inferiore, Antonio Centore, dopo gli scontri tra tifosi di Paganese e Casertana e l’arresto in flagranza differita di nove tifosi delle scorse ore. “Non si può andare a vedere le partite di calcio come se fosse una battaglia o una guerra. Questo ha allontanato da anni le famiglie dagli stadi”, constata Centore, evidenziando che, “accanto alla giustizia ordinaria, deve esserci un’adeguata risposta del potere sportivo”.
Il capo dei pm nocerini non entra nel merito dell’indagine, ma conferma che “siamo al lavoro per individuare gli altri partecipanti agli scontri”. E assicura che, “per quanto di nostra competenza, la risposta sarà adeguata rispetto al livello di violenza messo in campo. Non dipendono da noi le decisioni, noi facciamo richieste. E’ sicuramente allarmante che stiano capitando episodi come questi settimanalmente, o addirittura nella stessa settimana, in più zone d’Italia, nell’arco di più campionati e a volte anche di più discipline sportive, che forse è il dato ancora più allarmante. Credo che un intervento da parte il potere politico ma soprattutto da parte il potere sportivo sia auspicabile. Non si possono sottovalutare questi episodi, che sono un segnale di inciviltà assoluta”, le sue parole. “La scorta al pullman era adeguata rispetto a quelle che potevano essere le previsioni. Che ci si aspettasse qualcosa del genere è dimostrato già dal fatto che, all’andata, la partita è stata ritenuta a rischio e quindi i tifosi la paganese sono stati limitati di numero. Per questo c’era la scorta, un furgone, tre auto dei carabinieri. Certo non si può mobilitare l’esercito per fronteggiare questi facinorosi. – conclude Centore – E’ stato un vero e proprio agguato, premeditato, e questo già è preoccupante. Ma l’episodio che più mi sconcerta, a dir la verità, non è quello di Pagani, nonostante le fiamme che hanno avvolto il palazzo. Ma l’episodio dell’autostrada A1 di qualche giorno prima, ovvero gli scontri tra tifosi del Napoli e della Roma, che è ancora più preoccupante”.
La Paganese, intanto, ha diramato un comunicato stampa prendendo posizione su quanto accaduto. “Con il trascorrere delle ore aumenta il nostro rammarico, lo sconcerto e la delusione per i fatti di cronaca violenta accaduti all’esterno dello stadio prima della gara di domenica scorsa con la Casertana – si legge nella nota della società -. Nel contempo, esprimiamo ancora la nostra vicinanza e solidarieta’ all’attivita’ commerciale coinvolta e l’abitazione e ci dissociamo fermamente dagli atti violenti che hanno visto coinvolto una frangia di teppisti che nulla hanno a che vedere con la parte sana dei tifosi della nostra squadra e non si puo’ identificare, cosi’ facendo, con i nostri colori. Pertanto alla luce degli sviluppi scaturiti dall’attivita’ investigativa, nelle ultime ore, la società ha dato mandato al proprio legale, l’avvocato Carlo De Martino di costituirsi parte civile negli eventuali processi penali che seguiranno“.