“Le organizzazioni camorristiche mostrano ormai una grande disinvoltura nel creare un vero e proprio sistema economico ramificato finalizzato, da un lato, al riciclaggio dei proventi da attività illecite e, dall’altro, ad accumulare ulteriori risorse economiche, operando in contemporanea su due crinali, il mercato illecito e quello legale. In questo senso la camorra, al pari di altre organizzazioni criminali operanti in Italia, non opera alcuna separazione fra loro, ma anzi ne favorisce una costante osmosi, strumentale a garantire un’ininterrotta circolazione dei flussi finanziari”.
La camorra “si afferma nel tessuto sociale ed economico per la sua tendenza a inserirsi nei settori dell’imprenditoria legale piegandone gli equilibri ai propri scopi tendenti a consolidare il proprio potere e a perseguire il profitto”. Lo scrive il presidente del Tar Campania Vincenzo Salamone nella sua relazione presentata all’inaugurazione dell’anno giudiziario 2023.
Le misure amministrative antimafia, aggiunge Salamone, “postulano la necessità di un approccio ‘elastico’ nell’individuazione della copertura legislativa affinché, tramite un continuo adeguamento degli strumenti normativi, già di per sé ampi e variegati, si possa efficacemente contrastare il rapido cambiamento dei metodi mafiosi, tenendo conto del complesso quadro di interesse in campo”.
“Importanti risultati” in termini di pubblicazione delle sentenze e di riduzione delle pendenze sono stati raggiunti dal Tar Campania nel 2022. Nell’anno appena trascorso sono stati 6.214 i ricorsi presentati al Tar Campania, rispetto ai 5.644 del 2021, per un incremento del 10,10%. L’incremento più significativo ha riguardato i ricorsi in materia di servizio sanitario nazionale, +452%, altri dati significativi riguardano la materia dei concorsi pubblici, appalti pubblici, istruzione e giudizi in materia di beni paesaggistici. Nel 2022 si è proceduto alla pubblicazione di 6.861 sentenze, con un incremento di 180 sentenze rispetto al 2021, nonché di 241 ordinanze presidenziali (34 in più rispetto al 2021) e di 612 decreti cautelari, con un aumento di 51 unità rispetto al 2021. Le pendenze sono diminuite, passando da 11.220 ricorsi pendenti al 31 dicembre 2021 a 9.931 ricorsi pendenti al 31 dicembre 2022. “L’andamento dell’attività giurisdizionale del Tribunale – ha sottolineato il presidente Salamone – è in linea con le norme in materia di accelerazione e definizione dei giudizi in tempi certi e con l’obiettivo raccomandato dal Consiglio di presidenza della giustizia amministrativa di riduzione delle pendenze”.