Cutro, Κούτρο in greco, Cutru in calabrese, è un comune di 9. 393 abitanti della provincia di Crotone. Si fregia del titolo di città concesso nel 1575 dal re Filippo II di Spagna, poiché un proprio concittadino divenne il primo campione di scacchi d’Europa e del Nuovo Mondo.
Il territorio comunale è attraversato da una serie di fiumare, tra cui il fiume Tacina che delimita il confine ovest con la provincia di Catanzaro. Possiede circa 7 km lineari di costa, affacciata sul mar Ionio, costituiti da spiagge di sabbia bianca. Oltre al capoluogo, fanno parte del territorio comunale anche due frazioni: Steccato di Cutro, località turistica balneare situata nell’insenatura tra la punta di Le Castella e il golfo di Squillace; San Leonardo di Cutro, piccolo centro situato su una collina a ridosso del mare. Sede di diverse strutture turistico balneari di accoglienza ai turisti. Cutro è nota anche per i suoi “calanchi”, una serie di basse collinette ben visibili dall’altopiano, che, grazie al loro colore giallastro (dovuto alla coltivazione del grano), ripropongono lo scenario delle “dune del deserto”. Pier Paolo Pasolini decise di girare in questo paesaggio alcune scene del film Il Vangelo secondo Matteo. Cutro in greco veniva chiamata Kyterion, Koutro/Kudros in epoca latina, probabilmente dal significato di Vasaio, per la natura argillosa di Cutro si produceva molta ceramica.
Cutro ha origine come antica località della Magna Grecia, fondata con il nome greco di “Kyterion”. Nel 1575 ottenne dal re di Spagna Filippo II il titolo di città e un’esenzione ventennale dalle tasse, in seguito alla vittoria in una sfida scacchistica che si tenne presso la corte e nella quale il cutrese Giò Leonardo Di Bona, detto “il Puttino” per la bassa statura, vinse contro Ruy López. La sfida fu immortalata in una tela del pittore toscano Luigi Mussini (“Sfida scacchistica alla Corte di Spagna”), conservata presso il Monte dei Paschi di Siena. L’8 marzo del 1832, all’1:15 del mattino, la città venne distrutta dal disastroso Terremoto di Cutro del 10º grado della scala Mercalli: buona parte delle case e dei fabbricati del paese fu rasa al suolo e centinaia di persone morirono sotto le macerie.
Fino alla metà del Novecento Cutro era il più popoloso centro della zona, ma in seguito subì una notevole emigrazione inizialmente verso la Germania e in seguito verso l’Italia settentrionale: in particolare in Emilia-Romagna e in Lombardia attualmente risiedono circa 20mila persone d’origine cutrese. La più folta comunità d’origine cutrese si trova a Reggio Emilia, dove, ormai presente da più generazioni, dopo le difficoltà iniziali si è attualmente integrata nel tessuto sociale e svolge soprattutto attività imprenditoriale nel campo dell’edilizia. L’integrazione parliamoci chiaro è dovuto anche un dettaglio non indifferente: Cutro ha esportato il suo pezzo forte, la ndrangheta, a nord ma anche all’estero. La ‘ndrina Grande Aracri è una cosca che opera a Cutro, in Calabria, al nord e in Germania: il traffico di droga, le false fatturazioni, l’estorsione in particolare verso i villaggi turistici.
Eccoci al Palazzetto dello Sport (lo sapevate che sono di Cutro calciatori come Iaquinta e Soda ?). Le bare bianche, Mattarella si commuove. Nel corso della visita di Mattarella, tanti i cittadini che si sono riversati in strada e che hanno voluto tributare dei lunghi applausi al presidente. Applausi accompagnati dalla richiesta, gridata a gran voce, di verità e giustizia per le vittime dell’ultima tragedia del mare.
Noi concludiamo con il post di una nostra amica Regina: