Alla donna che sarà mia figlia
Cara bimba mia,
Ho sempre pensato che i genitori fossero in realtà dei gran begli egoisti.
Ti mettono al mondo contro la tua volontà, ti obbligano a ricevere un’istruzione, quando non sai neanche di averne bisogno e ti spingono a giocare quando non ne hai voglia, ti nutrono, anche quando non hai fame e a una certa ora è il momento di andare a sognare, anche se è quella straordinaria fase della vita in cui preferisci goderti la realtà. La cosa più egoista che possa fare un genitore è, però, proprio mettere al mondo un figlio in un mondo come questo. Specie ancora se una bambina. Una figlia femmina.
E quindi, da qui partirò col chiederti scusa, perché sei stata tanto voluta e alla fine abbiamo (ho) ceduto al nostro più profondo desiderio e ti abbiamo concepito contro la tua volontà. Prometto che quando sarà il momento ti lascerò libera: di sbagliare, di vivere, di andare. Ma fino a quel momento, per me che ti accompagneró solo per una breve parte di vita, permettimi un altro atto d’amore ed egoismo: un avvertimento, che spero possa salvarti quando ne avrai bisogno. So di essere stata egoista a metterti al mondo in un posto dove il merito vien comprato, la prepotenza domina l’intelletto, dove la forza fisica vince sulla bontà d’animo e dove il furbo è più apprezzato dell’onesto. Dove la società sembra schiacciarti con le sue aspettative, che vedi e che senti sotto la pelle, ma che in realtà non esistono. Se avessi avuto più coraggio, avrei risparmiato la fatica a entrambe. Ma vedi, io sono sempre stata un’ inguaribile ottimista e, nonostante tutto, ho sempre visto il mondo attraverso mille sfumature di colori. Perché la vita non è solo dura, ma anche bella. E a te donerà colori bellissimi. Avrai giochi, amore, fantasia e musica, finché me lo concederai. Poi sarai tu a scegliere i tuoi amori e a comporre la tua melodia. Amore, ci saranno giorni, in vero, in cui non vedrai tutto a colori. Ma nei tuoi giorni più scuri, voglio che ricordi queste parole: devi essere forte e avere speranza, guardare solo il sole, come recita una delle mie canzoni preferite.
Devi credere nel tuo valore e quando ne dubiti, devi ripensare a quell’ egoista di tua madre, che se ti ha messa al mondo è stato perché già sapeva che saresti stata meravigliosamente imperfetta. Devi ricordare tutto questo, perché ci saranno giorni in cui cercheranno di farti vergognare di quello che sei. In cui proveranno a dirti come vestirti, se truccarti, dove guardare, chi incontrare, cosa mangiare… Ti diranno che non sei alta o bassa abbastanza, che non sei abbastanza formosa o snella, che devi avere i capelli sempre in ordine e che non vai bene così come sei. Ti diranno di spendere tutti i suoi soldi in prodotti che andranno a risolvere un problema che non hai. Ti diranno di vestirti sexy e poi che se in discoteca un deficiente si è permesso di palparti è solo perché lo eri troppo (e mi auguro sia la cosa peggiore che possa capitarti!). Ti chiederanno di scegliere fra la famiglia e il lavoro e ti giudicheranno in ogni caso. Ti diranno che non potrai decidere per il tuo corpo e che non potrai scegliere di essere una donna o meno. Ti diranno di stare zitta e stare al tuo posto. In quel momento, in quel preciso momento, tu ti alzerai e urlerai le tue ragioni. Una sola volta, come mamma ti ha insegnato. E poi andrai via, a cercare posti dai colori più accesi. Ti faranno credere che non meriti più di un briciolo d’amore, tu ricorda che di amore ne hai ricevuto tanto e altrettanto puoi darti. Pretendi di essere amata come meriti. Ti diranno di rinunciare alla tua vita, tu non farlo mai, ricorda che te l’ho donata perché tu la sfruttassi al meglio.
Ti diranno che non puoi fare le cose che fa un uomo, tu in quel momento risponderai che sai fare meglio di chi ti sottovaluta. Ti diranno che non sei migliore di nessuno, ma ricorda di essere migliore di chi denigra gli altri solo perché in cuor suo sa di valere veramente poco, di essere piccolo piccolo. E contro la violenza tu sii diversa, usa sempre la testa. E contro ogni male, ricordati chi sei. Scegli la tua strada e inseguila, circondati di persone che ti ameranno quanto me.
Ti diranno che il tuo posto è a casa coi piccoli, tu ricorda loro che sei nata nella condizione di scegliere e costruire la vita che vuoi. Ti diranno che non puoi ricoprire alcune cariche e avranno ragione: sarai più adatta a ricoprirne di maggiori. Ti diranno che non puoi guadagnare, spogliarti, concederti, cambiare idea, uscire, pensare, volare, parlare.
Queste sono solo alcune delle cose che cercheranno di farti credere. E per un attimo, ci crederai. Ma tu, ricordati i colori. E soprattutto promettimi una cosa.
Ci sono donne nel mondo che ancora oggi non hanno la tua ‘fortuna’. Le cui madri tengono a mente una lista decisamente più lunga. Ci sono donne a cui vengono negati i diritti fondamentali, che non possono o devono lavorare il doppio, il triplo, che non posseggono nulla, che fanno paura a molti, che non possono avere denaro, esprimere la loro opinione, istruirsi, camminare, mostrarsi; che non hanno alcun potere decisionale all’interno del nucleo familiare e che non sono rappresentate a livello istituzionale. Che subiscono violenza di ogni tipo.
Ci sono donne che diversi anni fa hanno perso la vita al lavoro, perché qualcuno aveva deciso che il proprio culo valesse di più della vita stessa. Ci sono donne che ogni giorno combattono vecchie e nuove forme di discriminazione. Perché essere donna non significa solo avere un utero. Tu ricorda cosa significhi e scegli di stare dalla parte di chi ha bisogno, sempre. Di parlare per chi non può, se potrai, di agire per chi non può e di diffondere questo principio: solo insieme possiamo vincere, siamo una rete. Perché la cosa peggiore che ti potrà capitare è di ricevere le medesime offese dalla bocca di una donna. Piccola piccola.