Il costrutto “zona di sviluppo prossimale” è il discrimine fondamentale da individuare e da cui partire perché un apprendimento possa, radicandosi in un sostrato neuronale- cognitivo-emotivo, agganciarsi a una pregressa configurazione sinaptica, tale da consentire anche modifiche del comportamento e favorire relazioni positive intrapersonali ed interpersonali. In altre parole, non posso acquisire le nuove conoscenze se non possiedo quelle che “vengono prima”, figurarsi se posso “trasformarle ” in competenze operative. Se non ci si muove con attenzione e cautela, invece di andare avanti si va indietro, la demotivazione, l’abbassamento del senso di “autoefficacia”, il rifiuto dell’engagement sono premesse delle dispersione scolastica, anzi sono la “dispersione” .IL PNRR , così come è stato pensato e così come stiamo cercando di portarlo avanti, a mio parere, non si è configurato a partire da questo assunto, che vale per i singoli studenti e , a maggior ragione, per il sistema scuola nel suo complesso.
Provo a spiegare il punto di vista, a partire dalle due diverse , ma convergenti azioni Next Generation Class e Next Generation Labs : per Class è necessario “trasformare” le aule in spazi di apprendimento innovativi , per Labs bisogna rendere almeno un laboratorio un incubatore per le professioni digitali del futuro.
Il MIM ha ribadito e sottolineato che i progetti dovevano essere concepiti e realizzati a partire dalla zona di sviluppo prossimale delle singole scuole , da quello che le scuole potevano mettere in campo in base al proprio kow-how = vedete cosa avete ( in termini di dotazioni tecnologiche e condizioni logistiche), cosa sapete, cosa ritenete utile per i vostri studenti, questi sono i soldi e fatelo.E’ , purtroppo, la stessa logica per la quale in seconda liceo devo far studiare e insegnare a tradurre l’ablativo assoluto e pretendo di farlo pur sapendo che solo pochi tra i miei studenti posseggono il pregresso necessario : i risultati li conosciamo, solo 3 o 4 studenti ce la fanno, se “studiano” , ovviamente.
Per gli altri 20 , anche di più in classi numerose, si configura quella che chiamiamo dispersione implicita. Per le azioni PNRR , Class e Lab , temo avverrà in analogia : i docenti che non sanno o non vogliono o non riescono ad agganciare alla loro personale zona di sviluppo prossimale quello che si richiede in termini didattici, mediante l’utilizzo dei nuovi spazi ” trasformati e trasformativi”, allargheranno il fenomeno della “dispersione didattica implicita” , avendo in molti casi anche ragione.
Perché avrebbero anche ragione ? La loro ragione è la stessa che produce la fuga dagli apprendimenti degli studenti quando devono studiare senza “padroneggiare” il pregresso.“ Siete arrivati al Liceo e non sapete scrivere, una volta al Liceo come si fa a “recuperare” i precedenti 10 anni? ““ Sono almeno 20 anni che si richiede ai docenti di conoscere, usare, sviluppare le competenze tecnologiche, con massicci investimenti in termini di azioni di formazione e di FESR che hanno dotato le scuole di WIFI e strumentazioni , com’è che non volete, non sapete “costruire la scuola del futuro”? Ognuno deve fare quello che non sa, non sa fare e si rifiuta di fare, salva la pace di alcuni.
C’è da dire inoltre che “il tempo di vita” che nelle piazze francesi si richiede con forza, salterebbe completamente, per chi volesse farlo.A parte i dirigenti scolastici “illuminati”, (non io fra questi) , credo che la condizione di chi dovrebbe orientare e rendere possibile tutto questo sia sotto molteplici aspetti anche peggiore ( ma questo alla prossima puntata).