Oggi il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi ha presentato alla Camera dei Deputati la nuova relazione semestrale della Direzione Investigativa Antimafia, relativa al primo semestre del 2022. Dal quadro emerge una situazione sostanzialmente statica rispetto a quella tracciata nella relazione presentata a gennaio, con la città di Napoli divisa tra i due macrogruppi di camorra: il cartello dei Mazzarella, insediato soprattutto nel centro cittadino e verso Napoli Est, e quello dell’Alleanza di Secondigliano, egemone soprattutto nelle aree periferiche della città oltre che nell’area Nord di Napoli.
I clan di camorra del centro di Napoli
Quartieri: Avvocata, San Lorenzo-Vicaria, Vasto Arenaccia, San Carlo all’Arena-Stella, Mercato-Pendino, Poggioreale, Montecalvario, Chiaia-San Ferdinando-Posillipo
In queste aree si registra la presenza di affiliati al cartello dell’Alleanza di Secondigliano (Contini, Licciardi, Mallardo) e altri affiliati ai Mazzarella. I confini territoriali sono estremamente labili e fluidi. In particolare, si segnalano i contrasti tra i Mazzarella e i Contini per il controllo di diverse zone di Napoli centro. I Mazzarella risultano avere ancora il controllo nella zona dei Decumani, nei quartieri Mercato, nel rione Stella, nella zona delle Case Nuove e in quella compresa tra Porta Capuana e Porta Nolana; altri gruppi riconducibili al cartello sono attivi in zona Università, Santa Chiara, piazza Bovio e Santa Lucia.
Nel rione Sanità i Mazzarella avrebbero guadagnato terreno tramite la famiglia Barile dopo l’indebolimento, dovuto alle operazioni di polizia, delle famiglie Mauro, Sequino, Vastarella e Genidoni-Esposito, collegate invece all’Alleanza di Secondigliano. Il Vasto resta appannaggio del clan Contini, così come l’Arenaccia, zona Ferrovia, Rione Amicizia, Borgo Sant’Antonio Abate e aree limitrofe. La conflittualità tra i due clan si registra anche nel quartiere Poggioreale, dove i Contini avrebbero preso il controllo di aree che erano state storicamente sotto l’influenza dei Mazzarella.
Frizioni sono state evidenziate anche ai Quartieri Spagnoli, e sarebbero riconducibili alla conflittualità tra gruppi emergenti e vecchi clan per il controllo delle attività illecite. Il quartiere San Ferdinando, infine, per la posizione e per la presenza di importanti attività legate al turismo e alla cultura, sarebbe al centro degli interessi di diversi clan che operano nelle zone limitrofe.
La malavita organizzata dell’Area Nord
Quartieri: Secondigliano, Scampia, San Pietro a Patierno, Miano, Piscinola, Chiaiano, Vomero e Arenella
Nel quadrante nord della città, evidenzia l’Antimafia, i numerosi gruppi criminali sono tutti aderenti o gravitanti intorno all’Alleanza di Secondigliano. Nel quartiere Secondigliano il clan Licciardi è presente attraverso quattro articolazioni (gruppo della Masseria Cardone, gruppo del rione Don Guanella, gruppo del rione Berlingieri e gruppo del rione Kennedy). Nella stessa zona risulta presente anche il gruppo della Vanella-Grassi, con base nella omonima strada, che sarebbe confederato coi Grimaldi di San Pietro a Patierno, gli Angrisano di Scampia e gli Spera della Vela Celeste di Scampia.
Nel rione Terzo Mondo, storica roccaforte del clan Di Lauro, la leadership sarebbe ancora del gruppo fondato da Ciruzzo il Milionario, attraverso la guida di uno dei figli del capoclan. Nella zona delle Case Celesti lo spaccio di stupefacenti resta nelle mani del clan Marino.
A Scampia risultano attivi diversi gruppi, caratterizzati da un rapporto di non belligeranza. I clan più attivi sono gli Abete-Notturno e gli Abbinante (area delle Vele, vari Lotti e rione Monterosa), Vanella-Grassi, Sacco e Amato-Pagano, questi ultimi con un ruolo centrale nell’approvvigionamento degli stupefacenti e influenti, oltre che a Scampia, anche in vaste aree dell’hinterland nord che comprendono Melito di Napoli, Arzano, Mugnano e parte di Casavatore.
Tra Miano, Chiaiano, Piscinola e Marianella persiste lo scontro tra i gruppi di ncopp Miano (la parte alta di Miano) e quello di abbasce Miano (la parte bassa), riacuito in seguito alla scarcerazione di affiliati storici al clan Lo Russo. A Chiaiano e Marianella, in particolare, si registra la presenza del gruppo Scognamiglio, legato ai Lo Russo, e del gruppo Stabile, legato invece al clan Licciardi.
Nei quartieri Vomero e Arenella la Dia segnala l’emersione di nuovi conflitti in seguito all’arresto dei vertici del clan Cimmino, che in quella zona rappresenta il principale referente dell’Alleanza di Secondigliano; nel 2022 sono diventati collaboratori di giustizia sia il boss Luigi Cimmino sia il figlio, Franco Diego Cimmino.
I clan di camorra di Napoli Est
Quartieri: San Giovanni a Teduccio, Barra, Ponticelli
Nel quartiere San Giovanni a Teduccio, rileva la Dia nella relazione del primo semestre 2022, la contrapposizione è tra i Mazzarella (con l’appoggio logistico dei D’Amico e dei Formicola) e i Rinaldi-Reale (emanazione dell’Alleanza di Secondigliano e legati agli Aprea-Cuccaro-Minichini-De Luca Bossa). A Barra restano egemoni gli Aprea-Cuccaro. Nel quartiere Ponticelli la rivalità è tra i De Micco-De Martino e i De Luca Bossa – Minichini (proiezione dell’Alleanza di Secondigliano).
La camorra di Napoli Ovest
Quartieri: Bagnoli, Cavalleggeri d’Aosta, Agnano, Fuorigrotta, Pianura, Rione Traiano, Soccavo.
Nel quartiere Pianura la Dia registra la conflittualità tra il gruppo Carillo-Perfetto e quello dei Calone-Marsicano-Esposito. Il 21 gennaio 2022 la Polizia interruppe un summit a cui erano presenti esponenti dei Calone, dei Catone e dei Scognamillo, il che farebbe ipotizzare un accordo tra il clan di Pianura e i gruppi di Soccavo e di Miano. A Soccavo, il ferimento del cognato del capo dei Vigilia farebbe ipotizzare uno scontro in atto tra il clan e il sodalizio Grimaldi-Scognamillo.
Nel Rione Traiano i principali gruppi di camorra sono i Puccinelli-Petrone e i Cutolo, entrambi particolarmente attivi nel narcotraffico; il gruppo Sorianiello, insediato nella zona della 99, a nord del Rione Traiano, viene ritenuto “capace, in ragione della forza economica e militare acquisita nel tempo, di condizionare le dinamiche criminali dell’intera zona”
A Fuorigrotta la rivalità è tra gli Iadonisi-Cesi-Baratto, alleati coi Sorianiello di Soccavo, e il gruppo Troncone; in questo contesto la Dia ritiene probabile il collegamento tra il ferimento del boss Vitale Troncone e l’agguato in cui è rimasto ucciso Salvatore Capone, legato agli Iadonisi.
A Bagnoli il gruppo egemone è quello degli Esposito, in particolar modo dopo la concessione degli arresti domiciliari a Massimiliano Esposito detto lo Scognato; il gruppo, aggiunge la Dia, durante l’assenza del capoclan era stato retto dalla moglie. Il gruppo rivale, quello dei Giannelli, avrebbe invece risentito della condanna all’ergastolo per Alessandro Giannelli, datata 1 aprile 2022. A Cavalleggeri D’Aosta sarebbero attivi alcuni pregiudicati legati ad un ex fedelissimo del clan D’Ausilio.