Lui dice che allo scudetto ci è arrivato in autostop — una metafora anche emozionale per dire che è partito dal basso — ma il Napoli è una stazione deluxe per Luciano Spalletti, che […] scrive la pagina più importante della sua carriera da allenatore. […] Trentatrè anni dopo Maradona c’è Lucio da Certaldo, 64 anni, arrivato a Napoli dopo due anni vissuti lontano dal calcio. La fama di uomo spigoloso nel tempo si è rivelata una forza. Ha imposto il suo stile senza ipocrisie o infingimenti. Luciano al Napoli ha dato tutto se stesso, scegliendo a un certo punto di vivere, in simbiosi con la squadra e l’ambiente, nel centro sportivo di Castel Volturno.
[…] «Mai viaggiato al posto finestrino» insiste nella notte della festa, la prima di una serie che Napoli vivrà da sabato prossimo fino al 4 giugno, ultima gara di campionato, giorno in cui allo stadio Maradona è prevista la premiazione ufficiale mentre i tifosi si raduneranno nelle tre piazze della città deputate alle celebrazioni. Si andrà ad oltranza, ma l’antipasto della notte dello Stadium può dare l’idea di quello che accadrà a traguardo acquisito. Le immagini dei diecimila tifosi all’aeroporto di Capodichino ad aspettare la squadra che rientra da Torino sono virali sui social: i giocatori, molti in canotta sul tetto del bus, hanno postato ma anche (ri)postato gli scatti della festa fatti da altri. […] Il grande assente? Proprio Spalletti che tiene in frigo le bollicine («stapperò la bottiglia a scudetto acquisito» ha detto dopo la vittoria sulla Juventus). La prima festa, dunque, senza di lui, diretto in auto verso Milano per regalarsi due giorni in famiglia.
Lontano dai riflettori prima di prendere parte da assoluto protagonista al gran finale da vivere tutto d’un fiato. Lucio è il regista dell’impresa perfetta, non riuscita ad allenatori di rango come Ancelotti, Benitez e Sarri che lo hanno preceduto. È suo il coraggio di ricominciare daccapo. Spalletti ha […] salutato i bravi senatori — da Insigne a Mertens e Koulibaly — e accolto come mamma chioccia giovani dal talento riconosciuto ma acerbo. Ha valorizzato ogni risorsa a disposizione senza farsi accecare dalla luce delle stelle che potenzialmente potevano brillare da sole.Tutti uguali per Lucio, uniti sotto la sua bandiera: così ha creato un gruppo solido, motivato e a lui devoto (nelle dichiarazioni dei giocatori viene definito da maestro a genio). Ha vinto su tutti i fronti, il gol scudetto glielo ha regalato Jack Raspadori […] ed è anche vicino a rivedere il «suo» Totti. Il capitano gli ha dato appuntamento a dopo lo scudetto. Le bollicine del cuore (finalmente) libere di far festa.