In Campania è ancora bloccata la proposta di legge di iniziativa popolare “Disposizioni per persone con gravi patologie disabilitanti” che garantirebbe l’assistenza sanitaria specialistica a migliaia di pazienti di tutte le età, anche bambini, affetti da diverse patologie come sclerosi multipla, distrofia muscolare, sclerosi laterale amiotrofica, malattia di Alzheimer, autismo e tante altre. “Manca, infatti, ad oggi, ancora il parere dell’ufficio legislativo della Giunta”, come sottolinea Roberta Gaeta, consigliera regionale del Gruppo Azione – CD – Demos – Europa Verde.
Senza questa legge, ad oggi, le persone con gravissime patologie disabilitanti non possono restare più di 60 giorni presso i centri di riabilitazione nei quali hanno trovato risposta ai propri bisogni di attività specialistica. Per cui il passo successivo è la presa in carico da parte delle RSA che, per come sono configurate in base alla normativa regionale, non possono assicurare le cure riabilitative necessarie, avendo in organico personale con mansioni di tipo assistenziale e numericamente insufficiente.
Il Ministero della Salute ha disposto nelle Linee Guida del 1998, recepite anche dalla Regione Campania, che le persone con gravi disabilità congenite debbano avere un’assistenza riabilitativa non limitata dal fattore temporale. Però poi la Delibera di Giunta Regionale 164/2022 ha abrogato l’intero capitolo 2.2. delle linee guida, determinando, secondo i proponenti dell’iniziativa “un grave vulnus nel sistema di offerta assistenziale”. Da qui, la proposta di legge che va a sanare questa mancanza. Il progetto prevede un budget di circa 8 milioni di euro, ma ci sarà un risparmio perché i pazienti saranno trattati in luoghi specifici con professionalità adeguate a trattare le loro patologie. Al momento, invece, molti di questi pazienti sono costretti ad andare o in Rsa o in ospedale con costi maggiori.