Domenica 28 maggio si è svolta una mostra dal titolo “The Cradle” con installazione come performance del maestro Mauro Sodano, artista contemporaneo nostrano e classe ’83, presso “Grooves Art Gallery”, lo studio fotografico di Saverio Forte in via Solimena. Non è stato un semplice evento allo scopo di esporre al pubblico opere del maestro ma la messa in essere di un’esperienza sensoriale, piena e intima, in cui ogni elemento presente potesse sollecitare stimoli. L’ambiente ricreato è una “culla” che dà il titolo all’evento: la culla del ricordo, del passato, di sensazioni primordiali. Il visitatore si è trovato davanti agli occhi uno scenario avvolgente. Una cavità di tufo vivo dalle pareti alte e al tatto porose che crea un’atmosfera immersa in un passato lontanissimo. La paglia abbondante a terra in cui le scarpe sprofondano morbidamente percependone quasi il tepore. Il grande cerchio di metallo che campeggia e abbraccia la cavità di tufo con alla base l’uovo: i due elementi richiamano il movimento ciclico e perenne della vita che si rigenera da sé dal passato al presente verso il futuro.
Le due tele enormi, una a destra e una a sinistra del cerchio, coperte di anonima e comune carta da imballaggio, tenuta da fili di spago; tele da squarciare per poi veder scivolare nel palmo della mano mangime da offrire a 3 galline. Sì … tre comuni galline libere di muoversi sulla paglia, dispensatrici dell’uovo: tale elemento genuino e umile diventa “medium”, in senso artistico, per dare vita a colori a tempera naturali. Colori usati dal maestro Mauro Sodano e dai suoi cinque allievi, ragazzi del Centro polifunzionale per disabili “A. De Nicola” di via Loria. Gli allievi, avvolti da una tunica bianca, attivano in modo estemporaneo un laboratorio di pittura creativa usando i colori a tempera a base d’uovo. Il gioco di tenui luci che crea all’interno della sovrastante campata centrale la sagoma di una mandorla: nella simbologia cristiana tale frutto rappresenta il mistero di Cristo che cela la natura divina nella sua forma umana. Tale particolare attribuisce quasi un alone spirituale all’atmosfera intorno. Uno scenario intriso di impressioni e di intuizioni primitive in cui perdersi.