Parla Morgan De Sanctis: L’occasione di vederci e di stare insieme è per tirare un bilancio sulla stagione passata. Ci tengo tanto perché è stato fatto un lavoro importante, ci tengo anche a chiarire alcune situazioni e soddisfare le curiosità dei tifosi. In alcuni momenti avrei potuto creare schieramenti o divisioni, invece la mia decisione è stata di restare in silenzio per salvaguardare l’interesse della Salernitana. Ero sicuro che la squadra allestita avrebbe ottenuto i risultati auspicati e che tutto si sarebbe ricondotto alla stagione che, poi, è stata. Avevo detto che l’obiettivo era salvarsi alla penultima giornata. Ci siamo salvati a tre giornate dalla fine. È stata una soddisfazione per tutti. Il mio silenzio non è stato nemmeno un esercizio complicato, per educazione e carattere e per la mia provenienza – sono un abruzzese, popolo che si dice sia forte e gentile -. Non è stato difficile comportarmi così. Forse è stato difficile farmi conoscere ed apprezzare dai tifosi. Ma poi con il tempo tutto si è messo al proprio posto. Posso essere soddisfatto di come voi avete raccontato la Salernitana ma si può migliorare e questo non dipende solo da voi ma anche dal club.
Vorrei chiarire la posizione del mister Paulo Sousa. È arrivato a febbraio, ha accettato la nostra sfida. Ne è uscito fuori un accordo contrattuale che prevede un’opzione unilaterale da parte della Salernitana per rinnovare il contratto. Questa opzione è stata esercitata. Allo stesso tempo c’è l’opportunità da parte dell’allenatore di prendersi una riflessione se continuare o meno. Vi posso dire che in questo periodo c’è un allineamento al cento per cento. Da parte mia, da parte della proprietà, c’è la convizione che il progetto Salernitana proseguirà con Paulo Sousa.
Quale è il bilancio di questa prima stagione alla Salernitana?
Il bilancio è positivo, fermo restando che si può sempre migliorare. Bisogna ambire a conquistare qualcosa in più che nel contesto Salernitana significa salvarsi prima possibile. Poi ci sono tante altre cose che possono rendere una stagione ancora più bella.
Si può dire che De Sanctis sia cresciuto in questa stagione?
Mi sento diverso da quando sono arrivato, mi sento il direttore della Salernitana più completo, più pronto e più preparato. Dal 1° luglio scorso ho iniziato a lavorare alla Salernitana. Ho raccolto un’eredità importante, capisco che Sabatini era entrato nella testa e nel cuore dei calciatori e della piazza. Quando ho stretto la mano a Iervolino era convinto della scelta fatta e di essere la persona giusta per sostituire Sabatini.
Io non so quanto resterò ancora alla Salernitana. Ma devo dire che nel momento in cui lascerò la Salernitana, di certo, non sarò così presente o influente all’interno dell’ambiente Salernitana. Per carattere e per pensiero, penso che sia doveroso per il mio successore, influenzare il meno possibile il lavoro di chi arriverà.
Quale sarà il futuro di Paulo Sousa?
Il mister non aveva avuto esperienze felicissime nel recente passato. Ha accettato l’offerta della Salernitana, sa benissimo chi sono Iervolino e Milan, sa come lavora la direzione sportiva. È consapevole di quello che la Salernitana è adesso e in futuro. Il mister è un allenatore importante, questi quattro mesi lo hanno rilanciato. Abbiamo la certezza di avergli trasferito delle profonde convinzioni per consentirgli anche di tornare a livelli altissimi. Noi, per cultura, non strozziamo le ambizioni di nessuno. Ma sono convinto che questi dieci giorni (dal 13 al 23 giugno) che si è preso di tempo trascorreranno nella massima serenità.
Come si muoverà la Salernitana per Dia?
Per convincere Dia è stato fatto un grandissimo lavoro di corteggiamento. Siamo ancora convinti di riscattare il giocatore. È intervenuto questo piccolo problema fisico al menisco interno, sarà in ritiro il 9 luglio. Tutto quanto il mercato prossimo sarà indirizzata a due cose: dobbiamo rendere la Salernitana un progetto più sostenibile e più virtuoso.
Complessivamente nella stagione 2021-2022 sono stati investiti 30 milioni di euro. Il monte ingaggi è stato di 36 milioni di euro lordi. Nella seconda stagione di serie A per costi di cartellino, prestiti e varie operazioni sono stati investiti 41 milioni di euro da cui vanno scorporati 21 milioni di euro incassati per Ederson. Il tetto ingaggi è cresciuto: 47 milioni di euro. A questo vanno aggiunti incentivi all’esodo e soldi per gli incentivi all’esodo. 17 uscite a titolo definitivo, 3 risoluzioni di contratto e 11 prestiti. Continueremo a ripulire la Salernitana perché è un percorso necessario. Porteremo la Salernitana ad avere una autosostenibilità che è il futuro del calcio.
La Salernitana entro il 30 giugno sarà una delle poche società che investirà per acquisire il cartellino di giocatori. Non bisogna dare nulla per scontato: i riscatti di Dia e Pirola e il rinnovo di Ochoa non sono fatti secondari. Noi oggi abbiamo l’idea di riscattare Pirola, mi sorprenderebbe se l’Inter esercitasse il contro riscatto. Con l’Inter ho parlato dopo averci giocato all’Arechi, noi lo riscatteremo ma parlo per la nostra parte.
E su Coulibaly e Simy?
Il valore del lavoro fatto da chi mi ha preceduto, sia Fabiani che Sabatini, ha presupposti di positività da parte mia. Ci sono dei giocatori che non rientrano nel progetto e saranno esclusi. C’è la piena disponibilità a trovare delle soluzioni ma mi aspetto che le controparti siano più comprensibili, altrimenti la nostra posizione sarà più dura. Oggi c’è una sproporzione enorme tra diritti e doveri dei calciatori. Quest’anno non saremo teneri tra chi ci sbatterà in faccia quelli che sono i propri diritti senza tener conto dei propri doveri e di quello che è stato il loro rendimento sul campo.
Per strategia la Salernitana cercherà di ripulire il più possibile questo gruppo di giocatori che non rientrano nei piani. Dobbiamo recuperare risorse lì per non andare ad intaccare il valore della rosa.
Apro una parentesi: Vilhena ha fatto 4 gol e 4 assist, non sempre ha dato quello che doveva ma secondo me ha fatto una stagione importante. Mi sento di dire che Vilhena non è stato inferiore all’Ederson che si è visto nell’Atalanta.
Quale saranno gli investimenti per la prossima stagione?
La logica e la strategia è di abbassare i costi. Non possiamo pensare di far affidamento solo e soltanto sulla solidità della proprietà perché non è questo il calcio. Il presidente ci ha chiesto che nell’ambito di un percorso di crescita i suoi investimenti siano sempre minori. L’obiettivo è abbassare tutto, salary cup e magari andare in saldo positivo tra cessioni e acquisti. Ma lo sapremo il 2 settembre.
Quali altri calciatori saranno riscattati?
Oltre a Dia e Pirola, abbiamo un’opzione di riscatto per Vilhena, Piatek, Crnigoj, Troost.Ekong e Nicolussi Caviglia. Su questi cinque giocatori ci teniamo la possibilità di riallacciare un discorso. Ma dopo Ochoa, Dia e Pirola, tante cose dipenderanno dal mercato in uscita. Cercheremo di sistemare i calciatori di cui non siamo contenti e quelli che, magari, non sono contenti di restare.
Come funzionano lo scouting ed il settore giovanile?
È difficile, fatta eccezione per le grandi squadre, avere un rapporto di reciproca collaborazione con la maggior parte dei club italiani. Perché legittimamente c’è competizione e quindi bisogna attingere da fuori. Siamo giovani e giriamo tanto, abbiamo perfezionato anche una ricerca dal punto di vista tattico e dal punto di vista di performance fisiche; l’occhio umano e l’esperienza di chi va a vedere i giocatori, abbinati alle richieste dell’allenatore, ci permette di fare le scelte giuste. L’Europa la visitiamo ogni settimana, siamo stati in Africa, in America. Abbiamo una lista di situazioni possibili che, poi, sta a me gestire.
Settore giovanile. Io credo che la Salernitana abbia un’occasione irripetibile. In questi territori si fa ancora calcio da strada e sono tante le società che attingono qui. La linea che abbiamo intrapreso è di costruire i gruppi dell’attività di base quanto più competitivi in modo da avere una base per il futuro. Nell’ambito del risultato della Primavera non siamo soddisfatti della retrocessione, potremmo essere ripescati e avremo un’altra possibilità ma non potremo essere subito competitivi. Io la prendo come una responsabilità mia, non ho avuto la forza ed il tempo di seguire anche il settore giovanile. A Stefano Colantuono è stato affidato un compito difficile. Ci prendiamo ancora del tempo, prossimamente affronterò questo discorso con il presidente e l’amministratore delegato. Si continuerà con Colantuono ma dovranno essere apportate delle migliorie. In ogni caso sono state create delle cose buone nelle categorie inferiori.
Quale sarà il futuro di Mazzocchi?
Ci tengo a precisare quello che è successo lo scorso anno. Tante volte è stato puntato il dito contro di me ed è stato detto che ero io a volerlo fuori dalla Salernitana. Lo scorso anno nessuno ha fatto un’offerta seria per Mazzocchi. È arrivato a gennaio 2022 con scadenza 2025; durante il ritiro estivo gli ho proposto un adeguamento di contratto e rinnovo al 30-40% in più. Ad un certo momento, per soddisfare le richieste di Mazzocchi, il presidente ha portato lo stipendio di Mazzocchi a circa il 70% in più. E’ stato fatto uno sforzo importante per farlo restare da capitano. L’idea è la stessa, identica quest’anno. E anche la situazione di mercato è la stessa: nessuna richiesta di mercato. Mazzocchi è un giocatore della Salernitana, è il capitano. Per lui vale il discorso che facciamo per gli altri: non ci faremo mettere pressione da nessuno, di fronte ad offerte concrete le valuteremo.