Due ore e un quarto. Centotrentacinque minuti per recarsi da Torre del Greco a Castellammare di Stabia, prende un caffè in un bar nei pressi della stazione e ritornare lì dove tutto era iniziato. Tanto ci ha messo questa mattina, giovedì 6 luglio, il sindaco di Torre del Greco, Luigi Mennella, che ha deciso di “sperimentare sul campo” il nuovo piano di servizio delle linee vesuviane, come del resto aveva annunciato la settimana scorsa al termine di un confronto da remoto con il presidente dell’Ente Autonomo Volturno Umberto De Gregorio. Insieme a lui, tra gli altri, l’assessore ai Trasporti sostenibili della città Laura Vitiello e il vicepresidente di Federalberghi Costa del Vesuvio Corrado Sorbo.
I partecipanti al “viaggio-test” si sono dati appuntamento alle 9.30 alla stazione centrale della ex Circumvesuviana, in piazza della Repubblica, alle 9.30: “L’abbiamo fatto come coloro i quali non hanno un’ora da rispettare – spiega il primo cittadino di Torre del Greco – ovvero senza consultare il programma di esercizio. Arrivati in stazione abbiamo appreso che il treno delle 9.20 era già passato e che avremmo dovuto attendere quello delle 9.54, che ha accusato alla partenza un ritardo di quattro minuti. Prima sorpresa: rispetto ai tempi di attesa comunicatici da De Gregorio la settimana scorsa, 18’ tra una corsa e l’altra, abbiamo dovuto attendere 28 minuti, che sarebbe in effetti 34’ da esercizio. Ma il peggio doveva ancora arrivare: nel treno l’aria condizionata era fortissima, con uno sbalzo di temperatura ritengo di almeno 15 gradi. Giunti a Torre Annunziata una nuova escursione termica, mentre al sole abbiamo dovuto attendere il treno delle 10.18 (in ritardo di due minuti). Qui ci ha accolti un convoglio stracolmo proveniente direttamente da Napoli, che si è liberato in parte solo alla fermata di Pompei scavi-Villa dei Misteri”.
A Castellammare di Stabia il sindaco di Torre del Greco è arrivato alle 10.40 circa. Il primo treno utile per tornare a Torre Annunziata era quello delle 11.01 (poi arrivato con sei minuti di ritardo). “Il tempo di un caffè e siamo rimontati a bordo di un treno che ricordava nelle forme e purtroppo soprattutto nei servizi quelli che prendevo ai tempi dell’università. All’interno decine di turisti erano intenti a sventolarsi con ventagli e riviste varie. Ho capito perché solo una volta entrato: la temperatura era da girone dantesco e il refrigerio derivante dai finestrini aperti era praticamente impalpabile. Abbiamo provato un evidente piacere quando siamo arrivati a Torre Annunziata. Dove non è mancata una nuova sorpresa: di lì a pochi minuti sarebbe partita la ‘navetta’ Torre Annunziata-Napoli delle 11.33. Abbiamo dovuto percorrere un sottopasso con gradini enormi a passo sostenuto per non perdere la corsa, grazie all’indicazioni di un addetto che mostrava evidenti difficoltà a soddisfare le richieste di numerosi viaggiatori, ad occhio più del 5-6% di cui parla Eav. Una persona con difficoltà motorie sarebbe di sicuro stato costretto a lasciare perdere. Siamo arrivati a Torre del Greco alle 11.48, più di due ore e un quarto dopo l’appuntamento delle 9.30. Il costo della corsa andata e ritorno è tutto sommato contenuta (4,40 euro), ma i tempi e la qualità del servizio non appaiono accettabili, come non è accettabile che turisti, pendolari, bagnanti e in generale gli utenti di Torre del Greco siano costretti a sobbarcarsi questi disagi per raggiungere le città della penisola sorrentina, la stessa Castellammare o gli scavi di Pompei”.