Uno di quei rari giorni in cui la mia giornata si apre e si chiude vista mare.
Sono quei giorni che hai bisogno di lasciare fluire i pensieri, che non sai darti consigli saggi e le menti illuminate hanno da fare e non resta altro che respirare, almeno fino a domani.
Ma quanta bellezza si è nascosta tra le pieghe del mare sonnecchiante al sole di luglio!
La nave scuola Palinuro che ho visitato insieme ai bellissimi ragazzi di Apparammece aunimmece, alluccammo, che di giorno si stagliava nel porto maestosa ma, rivista di notte, è diventata come una farfalla posata sul fiore. Serena. Bellissima.
Il mio amico Antonio Giordano che, preso dai miei racconti sulla vibrazione che nasce nello scatto fulmineo della felicità, che si ricrea ad ogni nuovo ascolto della sua musica, non contento che io la ascolti su youtube, mi ha fatto dono del suo bellissimo CD.
E in mezzo, un pakistano che a Santa Teresa voleva vendere una rosa ma, dopo un quarto d’ora di interrogatorio sulla sua vita e la maglietta che indossava, alla fine me ne ha voluto regalare 3.
E un africano di Marrakesh ubriaco che, mentre camminavo distratta tra le auto, mi ha urlato un gioioso “Bonne soirèe” a cui ho risposto un sorridente “Bonne soirèe” iniziando una breve conversazione in cui, meravigliato del mio francese, mi ha cominciato a interrogare in altre lingue, complimentandosi con me per aver retto risposte in inglese, spagnolo e portoghese.
Ma solo un poco di tutte, gli ho detto alla fine.
E sullo sfondo, la luna rossa. Qualcuno la chiama di sangue. Qualcuno di arancia.
Fatto sta che era meravigliosamente bella. E mi ha fatto pensare a una cosa bella.
Ma il parcheggio era pieno di auto inutili e insignificanti, stasera. E la bellezza, quella più bella di tutte, ben riposta lontana da ogni attesa.
Perché ho appena letto che lo diceva anche Euripide. “L’atteso non si compie. All’inatteso un dio schiude ogni porta”. E, metti che l’inatteso si compie, e la bellezza più bella, sentendo il richiamo di chi meglio di tutti la comprende, vagando si trovi a passare di qua, meglio farsi amico il parcheggiatore abusivo di Marrakesh, che certe notti di luna rossa l’atteso forse non si compie, ma l’inatteso… non si sa mai.