La verità è che non tutti possono permettersi le vacanze come accadeva un tempo, anche per gli operai e i pensionati.
Ricordo che mio zio, il quale ha lavorato alle Cotoniere di Nocera (in cassa integrazione prima dei 50 anni, secondo qualcuno fortunatissimo, ma mai quanto i 40enni delle ferrovie statali pagati al massimo grazie alle cosiddette baby pensioni) con il contributo dei nonni pensionati fittava cabina e ombrellone al Risorgimento, alla Marina di Vietri, da giugno a settembre.
Ora solo per un ombrellone bisogna spendere più di 1200€ per tutto il periodo estivo, senza contare il parcheggio arrivato a 2,50€ all’ora.
Per trascorrere, invece, una giornata alla Crestarella, sempre a Vietri, devi spendere 60€ per un ombrellone in prima fila e 35€ in quarta, ma qui almeno il parcheggio costa solo 5€.
Cetara, Erchie, Maiori, Minori, Atrani sono proibitivi: tra ombrellone, parcheggio e magari una bottiglietta d’acqua con un panino: una famiglia di tre persone deve spendere 90€, figuriamoci una numerosa di cinque!
Amalfi, Positano, Sorrento non li prendo in considerazione neppure, perché lì una granita e 3 ore in spiaggia ti costano quanto due giornate di lavoro di un impiegato.
Per fortuna sembra che quest’anno non ci siano divieti di balneazione, secondo gli ultimi dati Arpac, anche se alla Baia di Salerno la sola volta che ci sono stata ho trovato il mare sporco, ma sarò stata sfortunata perché mi dicono che in genere non lo sia.
Ecco, la Baia: unico posto ove la spiaggia libera, gremita e piena di cinghialoni, direbbe il brigante lucano, rappresenta l’ultimo baluardo di mare low cost, alla portata di tutti. Con 2€ puoi sostare ben 4 ore e se non vuoi sederti sulle cicche, sui fazzoletti sporchi, i tappi ed ogni altro genere di rifiuto che un popolo incolto ed incivile continua a gettare a terra, nell’indifferenza dei più, senza ricevere multe salate, puoi noleggiare un ombrellone e due lettini a soli 12€.
Ovviamente devi respirare fumo di sigarette davvero nauseante, schiamazzi assordanti, parolacce, ragazzini che ti colpiscono col super santos mentre giocano a 7 si schiaccia e che se glielo fai notare con gentilezza ti rispondono senza finezza: Questa è una spiaggia libera se non ti conviene pagati il lido accanto! E tu pensi che questo sia l’emblema della gioventù moderna, della società deturpata in cui viviamo, della genitorialità bistrattata.
Fortunato/a quindi chi ha avuto in eredità da mamma e papà o dai nonni la casa al mare, in Cilento, in Calabria, senza muovere un dito e potendo così permettersi mare e viaggi extra. Ma si sa, salti chi può, senza invidia né rancore: a volte chi ne possiede una non lavora neppure e viene in mente il proverbio secondo cui CHI LAVORA MANGIA, CHI NON LAVORA MANGIA E BEVE, la massa inutile e informe, i parassiti, i mantenuti ( anche dalle mogli, però hanno casa al mare!) quelli che, poveretti, sono disoccupati perché non c’è lavoro per loro, dietro alla scrivania s’intende.
Ma torniamo all’estate bollente che ci sta avviluppando. Qualcuno va in piscina. Beh, 15€ ( 10€ mezza giornata ) a persona, per una famiglia piccola, madre, padre, un figlio, fanno 45€ e non sono bruscolini, ovviamente portandosi dietro acqua e una pizzetta, altrimenti si sfora. Piscine spesso affollate, dove in pochi metri devi sottostare agli schizzi dei bambini, e non solo, che fanno tuffi dal trampolini e da ogni parte. Per lo più queste strutture percepiscono soldi a nero, senza rilasciare scontrini fiscali e senza il pos, ovviamente.
Relax totale, insomma.
L’alternativa, per chi ha lo spazio, è piazzare una piscina nel proprio giardino e chiamare l’autobotte per riempirla, così con 500/600€ stai a mollo tutta l’estate.
C’è poi chi può permettersi di fare le vacanze a fine maggio, inizio giugno, e godersi magari angoli di paradiso, in Italia, senza doversi fare un mutuo, ma c’è anche chi non può permettersi niente di tutto ciò.
Prendere un aereo e visitare capitali europee o fuori dall’Europa, luoghi esotici costa tantissimo, e anche il passaporto per 5npersone viene 600€.
Ma niente paura che tra pochi giorni a tutti coloro che hanno un Isee non superiore a 15000 lo stato darà un solo contributo per nucleo familiare, di importo complessivo pari ad euro 382,5 destinato all’acquisto dei soli beni alimentari di prima necessità con esclusione di qualsiasi tipologia di bevanda alcolica (mi spiace, nessuno potrà bere per dimenticare) e può essere speso presso tutti gli esercizi commerciali che vendono generi alimentari, aderenti alla convenzione. Il contributo viene erogato attraverso carte elettroniche di pagamento, prepagate e ricaricabili nominative, rese operative a partire dal mese di luglio 2023 ed eventualmente ritirate dai beneficiari, se non viene effettuato il primo pagamento entro il 15 settembre 2023.
La pizza la puoi comprare al super, insomma, perché se una famiglia di 5 persone osa mangiarla al ristorante, deve spendere minimo 80€.
Mi direte che le vacanze, il mare, la pizza al ristorante non sono necessari e chi non può permetterselo se ne faccia una ragione: così è, se vi pare!
Annalisa Capaldo