Il “Comitato Regionale campano per la Misura Integrativa Regionale di sostegno ai redditi di disoccupati e persone in condizioni di fragilità sociale” (Comitato Regionale per la MIR), riunitosi venerdì 21 luglio, ha preso atto che la prima fase della campagna si è conclusa positivamente con la consegna delle firme raccolte in calce alla Petizione Regionale e con l’incontro col Presidente del Consiglio Regionale. Ha poi concordato sui seguenti punti:
1) Va salutato con favore l’atteggiamento disponibile e la celerità con cui il Presidente del Consiglio Regionale della Campania si è relazionato con la Petizione, dando atto al Comitato di aver richiamato l’attenzione su una questione reale, urgente e ampiamente meritevole di essere discussa nelle sedi competenti. Il conseguente invio a stretto giro della Petizione alla VI Commissione Consiliare per la Discussione di Merito (nonché alla II Commissione per il prescritto Parere sulle Compatibilità di Bilancio) testimonia tale effettiva apertura istituzionale verso la richiesta sottoscritta da migliaia di cittadini e cittadine della Campania.
2) Confidiamo ora che tale apertura si traduca non solo in tempi veloci sul piano del dibattimento, ma anche nella piena disponibilità della Presidente della VI Commissione a una preliminare seduta di audizione del Comitato, che comunque noi chiederemo formalmente già nei prossimi giorni, in uno con la specifica istanza di partecipare a tutti i lavori come osservatori.
3) Al fine di velocizzare ulteriormente i tempi e favorire l’iter decisionale, abbiamo deciso di costituire uno specifico gruppo di lavoro del Comitato – non molto ampio, ma neppure strettissimo nei numeri – che metterà quanto prima a disposizione dell’intero Consiglio Regione Campano una orientativa bozza di Legge Regionale, riversando in essa i contenuti della Petizione e strutturandoli in un organico dispositivo normativo. Intendiamo cooperare, con tale bozza esemplificativa e con la logica della più ampia partecipazione democratica, all’autonomo lavoro dei Consiglieri Regionali nell’attività di valutazione e di decisione.
4) Convocheremo ai primi di settembre un’Assemblea pubblica regionale a Napoli (indicativamente o sabato 9 o domenica 10 settembre), sollecitando una partecipazione ampia di persone che vada al di là del gruppo piuttosto ristretto che si è finora impegnato nella raccolta delle firme. L’invito lo rivolgiamo, perciò, anche a chi è stato inattivo o indifferente, affinché si impegni e si unisca a noi nell’accompagnare i passaggi decisivi dei prossimi mesi: sulla MIR e oltre la MIR. D’altronde, anche ammesso che la MIR venisse varata come noi la vorremmo, essa non potrebbe mai sanare da sola la situazione drammatica che vivranno milioni di singoli e famiglie con la cancellazione dell’attuale reddito di cittadinanza, con la crescita sempre più consistente delle dinamiche inflattive e con la generalizzazione sempre più accentuata del lavoro povero e precario. Le questioni del reddito e della povertà, in particolare (ma non solo) nel Mezzogiorno d’Italia, sono destinate a restare all’ordine del giorno per una lunga fase storica.
5) Va sgombrato il campo da un equivoco emerso in qualche discussione superficiale sui social, e cioè che la MIR sarebbe in contrapposizione alla Legge di Iniziativa Popolare per il salario orario minimo, o che, più in generale, contrasterebbe con la difesa del salario nell’ambito del lavoro. In realtà, è vero esattamente il contrario: è proprio la mancanza di uno scudo di difesa pubblico (questo è stato, in effetti, il reddito di cittadinanza, questo ambisce a essere la MIR) che costringe disoccupati e lavoratori ad accettare paghe miserabili e condizioni capestro di impiego. La MIR e il salario orario minimo vanno perciò nella stessa direzione: costituiscono un argine alla precarizzazione e allo sfruttamento intensivo del lavoro. Del resto, la stragrande maggioranza di coloro che hanno dato vita alla raccolta delle firme sulla MIR, sono impegnati oggi nella raccolta delle firme per il salario orario minimo. Il Comitato si propone perciò di utilizzare ogni spiraglio sui mezzi di comunicazione per mettere in chiaro questo aspetto, tanto attraverso specifici articoli di singoli compagni e compagne, quanto attraverso la partecipazione ai dibattiti e alle iniziative sul salario orario minimo.
6) Più in generale, nella comunicazione – che va rafforzata utilizzando tutti i canali possibili e tutte le forme, dai testi scritti agli interventi video alla costruzione di brevi filmati – occorre far vivere un preciso messaggio: è vero che lor signori (governo, padronato, comunicazione mainstream) si stanno muovendo a tambur battente per cancellare il reddito di cittadinanza e accrescere disuguaglianza e povertà; ma è altrettanto vero che sono in corso iniziative che tentano di contrastarli. La MIR in Campania (ma è una proposta che andrebbe più che bene anche in tutte le altre regioni) è una chiara, positiva iniziativa di contrasto proprio alla precarietà e alle disuguaglianze. E in aggiunta – questo il punto davvero decisivo -, è una iniziativa che potrebbe anche arrivare (finalmente!) a un risultato positivo per tantissime persone.
COMITATO REGIONALE CAMPANO PER LA MIR