La luna è il contesto ( scuola/famiglia/società)storicamente determinato, non si può cambiare la luna, se non in processi di lunga durata che travalicano la vita dei singoli.
Si deve gettare uno sguardo storico su quei fenomeni che oggi fanno inorridire, per capire che gli stessi , in un passato non remoto, venivano “coperti” da un diverso sentire , subiscono evoluzioni non sincrone nelle diverse epoche storiche , aree macrogeografiche, ma soprattutto personali.
A mio avviso, la prospettiva deve essere sincronica e specifica, lasciamo perdere la luna, per un momento.
Quello che mi sembra opportuno, nel qui ed ora che ci rappresenta, è considerare il dito, tanti quanti sono quelli di coloro che li puntano verso colpevoli che, individuati all’esterno, e “additati” come tali, consentono di lavarci da colpe e responsabilità, per loro natura, individuali.
Puoi agire sulla minima porzione di mondo che è vicina a te, con i tuoi mezzi, con i tuoi rischi, in base alla tua “posizione” personale.
Se non lo fai, sei responsabile, non certo della Luna, ma del perimetro più o meno ampio che ricade sotto il tuo raggio di azione.
Il dito deve essere puntato verso di te, ogni giorno, dopo che hai capito cosa ti tocca nel tuo “particulare” : se non togli da terra la cacca del tuo cane, poi i tuoi figli si troveranno a stuprare tranquillamente, sapendo che “la propria cacca” devono toglierla gli altri.
Se a scuola arrivano studenti convinti che il ” problema” sia fuori di loro, perché abituati a guardare la Luna probabilmente non basteranno i “percorsi di Educazione civica”.
Le persone “normali”, normalmente, fanno figli normali . Poi esistono le eccezioni, anche quelle sono “personali” .
A scuola, negli ultimi tre anni delle Superiori soprattutto, la cura non potrà mai essere una terapia d’urto, si può e si deve fare terapia di mantenimento e sviluppo ( attraverso le discipline, non mediante preparati farmacologici extra con posologia eterodeterminata)
Vado ad occuparmi della mia “scatologia”, spesso me ne dimentico .
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