Bisogna essere grati.
Grati all’universo immenso che continua a nutrire e a nutrirsi insieme a noi nel grande equilibrio delle energie universali, senza mai venire meno.
Grati alle persone. Quelle che incrociamo nel viaggio e che sempre hanno senso nello scambio di qualcosa che solo il tempo, e la concentrazione, ci fanno comprendere.
È meraviglioso quando, come sta accadendo a me in questi giorni, le persone ti mostrano gratitudine per qualcosa, un pensiero, un piccolo gesto, la solidarietà di un momento. E a tua volta tu hai a cosa e chi essere grato. E sei grato anche a chi ti è grato.
Ma la gratitudine è forza circolare che non si ferma mai, arriva e parte, è come l’amore, sì riceve e si dà e solo se essa è sincera e disinteressata, viva e fluida, produce una catena inarrestabile di gratitudine e amore.
Allora oggi vi invito ad essere grati.
A qualcuno, a qualcosa, all’universo intero.
A chi è arrivato per metterci alla prova, a chi ci ha aiutato nel momento del bisogno, a chi non manca e a chi fa sentire la sua assenza, agli alberi, al mare, a un fiore, al gatto, al piccione, alle mura dei vicoli.
Fateci caso. Sicuro troverete qualcuno o qualcosa da ringraziare.
È come volere bene. La parola crea.
Il nostro bene, come la nostra gratitudine, arrivano anche nel silenzio. Ma se li diciamo, essi vibrano più forte.
Perché chi canta prega due volte, diceva sant’Alfonso.
E la parola, se bene utilizzata, produce meraviglie.
Siamo grati. E diciamolo.
E io, in piedi e abbracciata da queste mura che amo, sono grata a voi.
Perché la gratitudine è un circolo infinito.