Dopo un passaggio in Conferenza delle Regioni, il consiglio regionale della Campania ha approvato, all’unanimità, la proposta di legge alle Camere (ai sensi dell’articolo 121 della Costituzione), voluta dal presidente Vincenzo De Luca, con la quale si vuole abolire il numero chiuso per l’accesso a Medicina.
«Non possiamo più tollerare un meccanismo che non fa alcuna selezione meritocratica e penalizza solo i figli della povera gente», dice De Luca e prosegue: «La selezione va fatta ma sul campo e nelle materie che riguardano la medicina e non materie estemporanee e dando la possibilità ai ragazzi che hanno passione di intraprendere questo percorso universitario. Se ci sono problemi da affrontare li affronteremo e con le nuove tecnologie è possibile garantire un percorso formativo anche a migliaia di ragazzi». Per De Luca la priorità «è rompere l’attuale meccanismo» di selezione.
Il presidente Sommese
Il provvedimento è stato introdotto dalla dichiarazione del presidente della Prima commissione Giuseppe Sommese: «La carenza di risorse umane nelle nostre strutture sanitarie è emerso con forza durante il Covid ed è tutt’oggi un grave problema spesso legato all’attuale limite di accesso alla facoltà di Medicina. Questa proposta di legge è finalizzata alla abolizione delle limitazioni all’accesso ai corsi universitari di area sanitaria al fine di rafforzare il Servizio Sanitario Nazionale attraverso l’incremento degli addetti alle professioni sanitarie e di superare il disagio sociale connesso al regime di accesso programmato ai corsi universitari di area sanitaria. Un tema sul quale maggioranza e opposizione hanno dimostrato grande sensibilità e condivisione».
L’opposizione
Il consigliere leghista Severino Nappi, pur avendo votato il provvedimento, rivendica la paternità della battaglia. «Siamo contenti che anche il presidente De Luca, al di là dei soliti toni trionfalistici e di protagonismo, si sia accorto della necessità di cambiare la legge rispetto all’accesso degli studenti a Medicina. Si tratta di una battaglia che la Lega combatte da sempre e che è in cima all’agenda del governo di centrodestra. Ma come spesso capita, De Luca anche questa volta si conferma il primo del secondo giro», dice.