C’è l’entusiasmo dei tempi migliori e la voglia di mettersi in gioco, consapevole delle difficoltà legate alla sua nuova sfida. La carica di Pippo Inzaghi, il nuovo allenatore della Salernitana, è tutta nelle sue prime parole pronunciate in una lunga conferenza stampa di presentazione. “Avrei voluto riposarmi un po’ e non sapevo se questo calcio meritasse ancora la mia professionalità ed onestà. Poi è arrivata la Salernitana e se sono qui è perché credo nella salvezza”, ha detto l’esperto tecnico che si è subito caricato sulle spalle le responsabilità legate al rendimento di una squadra che ha disatteso le aspettative iniziali in questo avvio torneo.
“Criticate me, non i calciatori. Ho le spalle larghe ed alle critiche sono abituato. Ho fatto trecento gol in carriera eppure ancora oggi mi dicono che non sapevo stoppare. Come giocherà la Salernitana? E’ prematuro parlarne, adesso occorre solo riportare entusiasmo e convinzione nel gruppo. Dia? Per me è una prima punta anche se può giocare in tutti i ruoli del reparto offensivo. Può garantirci quindici gol ma va recuperato”. Nel suo primo giorno da allenatore della Salernitana Pippo Inzaghi non ha dimenticato il suo recente passato e l’esperienza di Reggio Calabria. “Mi porto ancora una ferita nel cuore ed avevo il dovere di aspettare la Reggina ed un popolo che mi ha dato tanto. So dell’amicizia tra le due tifoserie e sono certo che la gente di Reggio sarà prima tifosa della Salernitana”.
Oggi il primo allenamento con il suo nuovo gruppo privo, però, di molti nazionali. Inzaghi avrà la squadra al completo solo dalla prossima settimana, a pochi giorni dalla partita con il Cagliari. Al cinquantenne allenatore il compito di risolvere i problemi della squadra che subisce troppi gol e ne realizza pochi. “I problemi non mi spaventano, occorrerà lavorare per migliorarsi. Con questo organico si potrà giocare in tanti modi, penso che il reparto più forte sia l’attacco”. In conferenza stampa, elegante nel suo abito scuro, Inzaghi ha avuto al suo fianco il presidente Danilo Iervolino, l’amministratore delegato Maurizio Milan ed il ds Morgan De Sanctis. “Abbiamo scelto Inzaghi perché crede in questo gruppo e nella possibilità di conquistare la salvezza, ha la mentalità del vincente – ha sottolineato il massimo dirigente -. In questo periodo ho letto cose disordinate eppure abbiamo speso tanto per trattenere i migliori ed ingaggiare altri giocatori. Con noi c’è Dia, il terzo miglior realizzatore dello scorso torneo, nessuna società in lotta per la salvezza ha investito quanto noi. Sono sicuro che ci salveremo. Sousa? Non è più il nostro allenatore perché non sono arrivati i risultati sperati. Nel calcio non si continuano gli amori viziati e l’incontro di giugno tra Sousa ed il presidente del Napoli De Laurentiis ha disorientato tutti noi”.