L’Associazione Internazionale Amici di Pompei venerdì 20 ottobre ricorda con una messa e una conferenza le tre note archeologhe, consigliere e socie, Nella Castiglione Morelli Del Franco, Valeria Sampaolo e Caterina Cicirelli, scomparse la scorsa estate.
Alle ore 16, nella Chiesa di San Paolino degli Scavi di Pompei, verrà celebrata in loro onore dal cappellano Don Enrico Gargiulo una messa in suffragio. In questa occasione la dott.ssa Maria Stella Pisapia ricorderà la figura di Nella Castiglione Morelli Del Franco, la dott.ssa Paola Miniero la figura di Valeria Sampaolo e la dott.ssa Grete Stefani quella di Caterina Cicirelli.
“L’associazione internazionale Amici di Pompei – afferma il presidente Antonio Varone– intende ricordare tre sue socie e consigliere che tantissimo hanno dato non solo all’associazione stessa ma all’archeologia della Campania: Nella Castiglione Morelli Del Franco, autrice di tante pubblicazione sulla casa di Polibio a Pompei nonché capo redattore della Rivista di Studi Pompeiani, Valeria Sampaolo direttore del Museo Archeologico Nazionale di Napoli e interprete di tante pubblicazioni sulla pittura pompeiana, Caterina Cicirelli che si è interessata del parco fluviale di Poggiomarino e delle ville di Terzigno, argomento quest’ultimo su cui era stata programmata una conferenza che verrà comunque tenuta in suo onore. L’abnegazione verso il proprio lavoro nonché le doti umane di ognuna di esse fanno sì che il loro ricordo resti indelebile nel cuore di quanti le hanno conosciute”.
A partire dalle 17, nell’auditorium del Parco Archeologico di Pompei, è prevista la conferenza Le ville di Terzigno, ricordando Caterina che verrà tenuta dal prof. Salvatore Ciro Nappo, archeologo e presidente Lace Lab.
“Questa conferenza – racconta Salvatore Ciro Nappo – era stata già programmata da tempo e avrebbe visto la dottoressa Cicirelli parlare delle sue care ville di Terzigno. Ora tocca a me parlarne sperando di avere tutto quanto serva a far capire il grande impegno e la grande professionalità che Caterina aveva messo nel suo lavoro. Naturalmente questo dialogo non vuole essere un punto di arrivo ma un punto di partenza per collocare l’area di Terzigno nel complesso discorso della storia e dell’economia della valle del Sarno”.