“Dobbiamo impegnarci perché tutti siano liberi e possano vivere nelle condizioni dignitose. Ma milioni di esseri umani muoiono di fame, di sete, per malattie facilmente curabili in Occidente perché non hanno i farmaci, né accesso ad essi. Non possiamo dimenticare le ragazze rese schiave, le vittime della droga, dell’usura e delle dittature”. Lo ha detto il presidente e fondatore di Libera, don Luigi Ciotti nella messa all’aperto celebrata a Portici con fedeli, scout, rappresentanti del volontariato e dell’associazionismo antiracket.
“Vi sono persone che sono in una condizione di estrema fragilità senza lavoro o alla ricerca disperata di lavoro. Non possiamo dimenticare cosa significano le mafie e la corruzione, la violenza e la camorra” ha aggiunto nell’omelia “Anche se a volte ci sentiamo piccoli e fragili, impotenti, non dobbiamo scoraggiarci: dobbiamo unire di più le nostre forze per diventare una forza etica, sociale, culturale, educativa e politica nel senso del servizio per il bene di tutti. Dobbiamo unire queste nostre forze. Non possiamo essere spettatori di quello che sta avvenendo”.
Poi ha sottolineato: “Ognuno di noi è chiamato a fare la sua parte che comincia con un’ attenzione alle persone più deboli e più fragili sui nostri territori, nelle nostre case e parrocchie. Si comincia dagli anziani, dalle persone malate, dai più piccoli e da quelli che vivono condizioni di estrema fragilità che vengono messi ai margini”.