La storia vera di una donna che ha sfidato la propria epoca. In questo coinvolgente romanzo, ambientato nella Napoli di inizio Novecento, un’eroina sfrontata e volitiva insegue con la tenacia della pioniera una passione, fare il cinema, che solo gli uomini potevano permettersi. La prima volta che assiste a una proiezione, Elvira Notari si innamora del cinema.
Questa la sinossi che fa Flavia Amabile di #ElviraNotari
Non c’è spazio per la retorica, nella pagine di questo libro c’è la vita di una donna che deve conquistare passo dopo passo la propria identità, che deve combattere ogni giorno contro le disuguaglianza, l’assoluta negazione del suo lavoro, i luoghi comuni, lo sguardo dei suoi vicini e di coloro che le vivono intorno, sempre pronti a giudicare e a puntare il dito.
Chi per prima ha lavorato per portare alla luce il lavoro di Elvira Notari è stata @Patrizia Reso storica eccezionale che aveva compreso la unicità di questa donna vissuta anche a Cava de Tirreni.
Oggi la mia città Cava de Tirreni grazie a Lucio Senatore ed alla famiglia di Patrizia ha apposto una targa in memoria di questa donna straordinaria, ed al lavoro magistrale di Patrizia Reso.
In verità a me sembra un intreccio di donne che dal passato ancora si parlano.
Elvira- Patrizia e Flavia, tre donne che parlano ancora a tutti noi.
Soprattutto perché mai come ora il cinema è donna, penso ai film campioni di incassi Barbie e al C’è Ancora Domani, storie di donne che impattano come la storia di Elvira su cosa eravamo e chi siamo oggi.
Dico con un pochino di amarezza che ci sono state delle sbavature oggi e di questo me ne dispiaccio profondamente, forse se si fosse aperto ad un respiro più corale si sarebbero potuti evitare degli inciampi sicuramente in buona fede, ma che magari nel confronto con chi di femminismo si occupa sarebbero potuti essere evitati. Vi è una certa egemonia culturale che parla ancora troppo con una narrazione maschile che si auto celebra e che magari non ha letto nemmeno il libro.
Non un occasione mancata però ma una ripartenza da questi errori io me la auguro.
Ringrazio immensamente la famiglia Senatore.