Io lo so che forse non importa a nessuno ma finalmente sono riuscita a vedere il film #ceancoradomani di #PaolaCortellesi.
Dentro vi ho trovato innumerevoli intrecci delle centinaia di donne che avevano raccontato la condizione femminile. Vi ho visto Alba De Cespedes, con Quaderno Proibito.
Ho riconosciuto le donne raccontate da Elvira Coda nei suoi film. C’era Filumena Marturano che non sa piangere perché il bene non l’ha mai conosciuto.
Potrei citare altre centinaia di donne che hanno scritto della povertà e della piccineria degli uomini che si sentivano i padroni di tutto.
Delia però parla al presente perché tutte le donne si sono riconosciute in quel gioco di potere che ti rimette al tuo posto. Perché la storia di Delia parla al presente.
Parla al presente perché le centinaia di donne morte ammazzate subiscono violenza dentro casa.
Parla al presente perché tutti sanno ma nessuno fa mai abbastanza.
Parla al presente perché la violenza endofamiliare esiste, si consuma davanti ai figli che non capiscono come Marcella perché non ci si ribella.
Una Delia è in tutte noi che ci vergognamo di dirlo. Quante volte ci hanno detto ” rispondi” vuoi il datore di lavoro, l’amico di scuola, il professore, nostro padre…quello non stare zitte quante volte ci ha messo di fronte alla tensione di chi voleva rimetterci al nostro posto?
Se solo fossi meno…e molte, troppe volte facciamo meno per non creare tensioni.
Il film è un film politico, un atto mancato della presa di coscienza del noto motto femminista :
” Il Personale è Politico”.
Le donne hanno tradito le loro nonne perché non votano, non partecipano alla vita pubblica ed in molte case esiste ancora una Delia ed un Ivano.
Un Ivano che ha fatto due guerre e che la guerra la ripropone in casa.
Delia punta il dito su ognuna di noi perché senza uno spirito collettivo non si è in tempo, non c’è domani.
Le storie non le cambi, nessuno può cambiare nulla da sola. Si muore sole.
” Perché non te ne vai” dice Marcella ed il realismo di Delia è quello delle donne vittime che sono schiacciate da una società che continua a non vedere. Delia infatti lo sa e risponde “dove vado?”
Questo lo sanno tutte le vittime, uscire dalla violenza richiede un sistema che ti supporta ed invece molte volte il sistema schiaccia le donne che si ribellano alla violenza maschili. Ed allora resti, per i figli perché altrimenti dove vai?
Marcella ha torto, non siamo in tempo, sono 98 ad oggi le donne morte per mano di un Ivano che dice “lo vedi ti voglio ancora bene”.
Delia non è passato è in ogni maledetto #25novembre fatto di panchine rosse e commemorazioni di morte di femminicidio.
Questo film è un film politico che, parla alle donne e le inchioda alla loro responsabilità di non aver creduto alle loro nonne.
Questo film invita ad una presa di coscienza, ad un atto rivoluzionario, perché la politica non crede nelle donne ma le donne se vogliono autodeterminarsi devono cominciare a credere in loro stesse.
La verità è rivoluzionaria ed è nostra responsabilità la non partecipazione. È nostra responsabilità.
Perché solo attraverso la partecipazione attiva si possano cambiare le cose.
Siamo ancora in tempo, Anche tu sei in tempo
C’è Ancora Domani,
Domani è ora.